Vimercate

Violenze in Iran, la condanna unanime del Consiglio comunale

Approvato un ordine del giorno che fa sintesi tra tre documenti e impegna sindaco, Giunta e Governo italiano.

Violenze in Iran, la condanna unanime del Consiglio comunale
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Una condanna bipartisan sulla violenza in Iran che accomuna tutti i consiglieri comunali di Vimercate; questo  il senso dell'ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di lunedì scorso, 7 novembre, a Palazzo Trotti.

"Condannare la violenza"

Con l’ordine del giorno dal titolo “Condannare la violenza contro le manifestanti e i manifestanti in Iran” è approdato nell’aula consiliare il dramma della violenza sulle donne in Iran a firma di tutti i consiglieri. Un unico ordine del giorno redatto grazie alla collaborazione e al lavoro unitario di tutti i capigruppo che, hanno saputo fare sintesi di tre diversi ordine del giorno.

L'impegno di sindaco e Giunta

Scopo del documento è impegnare il sindaco e la Giunta a adottare tutte le modalità comunicative e gli strumenti necessari per mantenere l’attenzione alta tra la cittadinanza e verso le istituzioni del nostro Paese rispetto alle violenze che stanno succedendo in Iran.

Sollecito anche al Governo italiano

Il Consiglio comunale infine sollecita il Governo Italiano ad esprimere un’assoluta condanna per i terribili fatti compiuti ad adoperarsi con la comunità internazionale e l’Onu al fine adottare provvedimenti urgenti per fermare l'uccisione di massa di giovani iraniane ed iraniani e infine impegna il presidente del Consiglio Comunale di Vimercate a trasmettere l’ordine del giorno approvato al Governo italiano.

L'ordine del giorno

Di seguito il testo integrale dell'ordine del giorno approvato da tutte le forze politiche in Consiglio comunale.

Condannare la violenza contro le manifestanti e i manifestanti in Iran.

Premesso che:

- Il 16 settembre, Mahsa Amini, 22 anni, è morta per le percosse subite dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia morale perché non indossava correttamente il Hijab, secondo le norme della Commissione per la Promozione della Virtù e la repressione del Vizio.
- La morte della giovane donna ha fatto esplodere la protesta delle donne iraniane che sono scese nelle piazze per manifestare contro il regime teocratico della Repubblica Islamica, rivendicando il loro diritto alla libertà e alla parità di diritti civili, sociali e politici.
- La repressione del regime a questo processo di liberazione e conquista dei diritti da parte delle donne è stata durissima. A una settimana dalla morte di Mahsa, anche Hadith Najafi, è stata uccisa con 6 colpi di pistola al viso, al collo e al petto, nel corso di una manifestazione a Karaj, vicino a Teheran; il corpo senza vita di Nika Shakarami, 17 anni, scomparsa dopo aver partecipato a una manifestazione è stato ritrovato dalla sua famiglia dopo dieci giorni, con il naso rotto e la testa fracassata.
- Il conto della feroce repressione continua a salire: oltre 200 persone uccise, tra i quali 23 minori di 18 anni, centinaia di feriti e arresti nelle province di Gilan e Hormozgan; migliaia di arresti a Teheran, fra questi l’italiana Alessia Piperno e altri 8 cittadini europei, e la figlia dell'ex presidente Rafsanjani.
- Non si placano manifestazioni di dissenso e ribellione nel Paese e, secondo le organizzazioni umanitarie, le vittime della repressione governativa continuano a salire di giorno in giorno.
- Amnesty International ha pubblicato nei giorni scorsi prove dell’intenzionalità della violenza delle Guardie rivoluzionarie, dei paramilitari Basij e delle forze di sicurezza perpetrata contro i manifestanti.
- Il Comune di Vimercate è attento e sempre solidale con iniziative volte a contrastare soprusi e qualsiasi tipo di prevaricazione sociale ideologica e culturale.

Considerato che:

- Non è la prima volta che le donne si oppongono al regime repressivo e che pagano per questo un caro prezzo, bruciando i veli, tagliandosi i capelli in segno di protesta, scontrandosi con la polizia;
- Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani è stata condannata a un totale di 38 anni di carcere e a 148 frustate per aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo;
- La giornalista e scrittrice Masih Alinejad, punto di riferimento delle donne iraniane nella battaglia contro l’obbligo del velo, fu arrestata nel 1994 e ha lanciato poi nel 2014 #MyStealthyFreedom (Libertà clandestina);
- Le giovani e i giovani iraniani, nati sotto un regime teocratico, lottano contro un governo, che in nome della religione islamica, si oppone alle libertà politiche, sociali ed individuali, e che vedono le donne e la loro libertà come un pericolo per il potere patriarcale e teocratico.

Rilevato che:

- La repressione violenta della polizia non ferma la protesta delle donne iraniane che si sta trasformando in una sfida sempre più radicale al regime degli ayatollah innalzando il livello di tensione tra Teheran e molti Paesi occidentali.
- Sono stati fermati anche decine di giornalisti, come hanno denunciato l'organizzazione americana indipendente Committee to Protect Journalists (Cpj) e Reporter senza Frontiere. Tra gli arrestati, Nilufar Hamedi, che ha visitato l'ospedale dove Mahsa Amini era in coma e ha contribuito ad allertare l'opinione pubblica mondiale sulla sua sorte, e la fotoreporter Yalda Moaiery, resa famosa da una foto iconica delle proteste del novembre 2019.
- In Italia e in tanti altri Paesi crescono le manifestazioni di solidarietà alle donne iraniane e curde per fare pressione sulla comunità internazionale affinché venga istituita al più presto dal Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite un’indagine indipendente per porre fine alle violenze in Iran e certificarne le responsabilità.
- Il prossimo 25 Novembre 2022 è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Tutto ciò considerato:

Il Consiglio Comunale di Vimercate:
- Condanna fermamente l’uso della violenza che il Regime Teocratico Iraniano sta perpetrando contro le manifestanti e i manifestanti e la sistematica violazione delle convenzioni internazionali emesse dall’Onu, di cui l’Iran è Stato membro dal 1945.
- Esprime sostegno, solidarietà e vicinanza alle vittime della brutale repressione da parte della polizia iraniana che da settimane sta imperversando nelle città dell’Iran; in particolare alle donne iraniane che stanno protestando contro decenni di repressione e ingiustizie.
- Ribadisce il proprio impegno per l’affermazione della autodeterminazione delle donne, della democrazia, dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali, fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace.

Sollecita il Governo Italiano:
- Affinché si adoperi per la cessazione delle repressioni violente da parte delle autorità iraniane.

- A prendere una netta posizione di condanna degli assassinii politici compiuti oggi e nel passato dal regime iraniano.
- A adoperarsi con la comunità internazionale e l’ONU affinché adottino provvedimenti urgenti per fermare l'uccisione di massa di giovani iraniane ed iraniani.

- solo nel 2022, sono state effettuate 414 esecuzioni capitali di cui 12 nei confronti donne e 2 di minori.

Invita il Sindaco e la Giunta comunale:
- A adottare tutte le modalità comunicative e gli strumenti necessari per mantenere l’attenzione alta tra la cittadinanza e verso le istituzioni del nostro Paese rispetto alle violenze che stanno succedendo in Iran.

Impegna il Presidente del Consiglio Comunale:
- A trasmettere il presente O.d.G. al Governo italiano.

 

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