Virus West Nile 2018: la Lombardia combatte la febbre da zanzara

I Comuni devono mettere in atto azioni incisive per il contenimento delle zanzare.

Virus West Nile 2018: la Lombardia combatte la febbre da zanzara
Pubblicato:
Aggiornato:

Si mobilita anche Regione Lombardia sul fronte virus West Nile 2018: la febbre che si trasmette dopo la puntura di zanzara colpisce in particolare i soggetti deboli.

ULTIM’ORA: MUORE ANZIANA AFFETTA DA WEST NILE A MANTOVA

Virus West Nile 2018 in Lombardia

“Regione Lombardia ha messo in campo tutte le procedure previste per la sorveglianza e la prevenzione della diffusione del West Nile virus, malattia infettiva trasmessa all’uomo e agli animali, attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex”.

Lo ha detto l’assessore al Welfare del Regione Lombardia, Giulio Gallera, in merito ai casi segnalati in Lombardia di West Nile virus.

LEGGI ANCHE: West Nile virus 2018: due casi nel Milanese, quinta vittima in Veneto

22 casi quest’anno

“Il virus West Nile – ha spiegato Gallera – che viene trasmesso all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli, attraverso la puntura di zanzare infette, non si trasmette da persona a persona. In Lombardia dall’inizio del 2018 ad oggi sono pervenute 22 segnalazioni: 20 hanno riguardato cittadini residenti nel territorio di ATS Valpadana (7), ATS Brescia (5), ATS Pavia (2) e ATS Citta’  Metropolitana (4), mentre 2 sono positivita’ risultate dal controllo su donatori di sangue. La prima segnalazione e’ del mese di maggio cui sono seguite 1 a giugno, 2 a luglio e le restanti nel mese di agosto. Al verificarsi di un caso umano viene richiesto al sindaco di disporre un intervento straordinario di disinfestazione”.

Nel Milanese

“Si conferma che nell’area ovest Milanese – ha precisato l’assessore – si sono verificati due casi di Nile virus. I casi segnalati si riferiscono ad un uomo di 55 anni di Rho e ad un uomo di 74 anni di Pregnana Milanese. Il numero dei casi registrati sul territorio di ATS Milano e’ in linea con quelli degli ultimi anni: 12 nel 2015 (6 LODI, 1 Milano, 1 Melegnano, 4 Ovest Milano); 2 nel 2016 (1 Milano, 1 Melegnano); 1 nel 2017 (Milano); 4 nel 2018 (2 Lodi, 2 Ovest Milano)“.

Le azioni messe in campo: i Comuni

“Le ATS – ha aggiunto – hanno inviato a tutti i sindaci del territorio di competenza la circolare regionale che conferma anche per il 2018 la necessita’ di disporre un sistema di sorveglianza capace di identificare l’eventuale insorgenza di fenomeni importanti/focolai e quella di intensificare la strategia comunicativa per il contenimento delle zanzare. I Comuni sono stati, pertanto, invitati a mettere in atto azioni incisive di prevenzione rivolte al contrasto e al contenimento delle zanzare in particolare di quelle del genere Aedes. Inoltre, la procedura prevede che in caso di segnalazione di infezione da West Nile virus venga inoltrata al Sindaco del Comune interessato una nota in cui viene data comunicazione del caso e richiesto intervento di ulteriori misure e azioni di prevenzione e azioni di informazione nei confronti della popolazione”.

L’isolamento virale e’ riservato a strutture laboratoristiche specialistiche. I Laboratori di riferimento in regione Lombardia sono IRCCS San Matteo Pavia e ASST FBF-Sacco Milano.

“Per contrastare il rischio di trasmissione del virus attraverso le donazioni e trapianti di organi il Centro nazionale trapianti (CNT) – ha concluso – ha messo in campo azioni di prevenzione rivolte a tutte le istituzioni sanitarie italiane coinvolte nel processo. La struttura ospedaliera di riferimento per trapianti d’organo in Regione Lombardia e’ ASST Grande Ospedale Metropolitano – Niguarda; la sorveglianza sulle donazioni ha riferimento i CLV Sangue/ASST coordinati da AREU”.

Cos’è il virus del Nilo occidentale

DIAGNOSI – La maggior parte delle infezioni da West Nile Virus decorre in modo del tutto inapparente, tuttavia le infezioni sintomatiche possono manifestarsi in forma simil-influenzale con febbre, cefalea, dolori muscolari ed articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo.Nelle persone anziane, nei bambini molto piccoli e nelle persone con alterazioni del sistema immunologico, sono possibili manifestazioni piu’ gravi. A causa dell’assoluta aspecificita’ dei sintomi clinici, la diagnosi di infezione da virus West Nile viene effettuata esclusivamente attraverso test di laboratorio.

TERAPIA – Non esiste una terapia specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi piu’ gravi e’ invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

PREVENZIONE – I metodi di controllo dell’esposizione ai vettori comprendono sia misure di profilassi comportamentale per la riduzione del rischio di esposizione alla puntura di insetti che misure di controllo ambientale come il controllo della popolazione di zanzare; periodici interventi di disinfestazione; eliminazione, soprattutto in prossimita’ delle abitazioni, delle raccolte d’acqua che possono essere sfruttate dalle zanzare per la riproduzione; applicazione di zanzariere e altri mezzi protettivi alle finestre delle abitazioni.

SORVEGLIANZA – Per intensificare le attivita’ di sorveglianza e risposta, il Ministero della Salute ha emanato varie circolari. L’ultima e’ del 27 giugno 2018 e prevede specifici obiettivi adottati al fine di individuare il piu’ precocemente possibile la circolazione virale sul territorio regionale e nazionale attraverso programmi di sorveglianza mirata riguardanti gli equidi, gli uccelli appartenenti a specie bersaglio e gli insetti vettori, per permettere una rapida valutazione del rischio finalizzata all’adozione di adeguate misure preventive in sanita’ pubblica. Altro obiettivo e’ attuare in maniera tempestiva, efficace e coordinata le misure preventive necessarie per ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione all’uomo, tramite un efficiente scambio di informazioni tra tutti gli Enti interessati.

Seguici sui nostri canali
Necrologie