Il caso

Visita a sorpresa dell'eurodeputata Sardone al Centro islamico: "No alle moschee abusive"

I locali di via Dante, un tempo supermercato, sono oggi sede dell'associazione culturale musulmana; per la Lega si tratta di un luogo di culto vero e proprio

Visita a sorpresa dell'eurodeputata Sardone al Centro islamico: "No alle moschee abusive"
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"Fino a quando non ci sarà un’intesa con lo Stato non un centimetro dovrà essere concesso alla comunità islamica". Visita a sorpresa dell’eurodeputata e vicesegretaria della Lega, Silvia Sardone, a Carnate, di fronte alla sede del Centro sportivo e culturale, l’associazione dei fedeli islamici presenti sul territorio cittadino e non solo.

L'eurodeputata Sardone al Centro islamico di Carnate

Il "blitz" è avvenuto ieri, nel pomeriggio di venerdì 12 luglio, con l’obiettivo di toccare con mano una situazione che già la sezione carnatese della Lega denuncia da anni: il sospetto che all’interno dei locali di via Dante si celi in realtà una moschea abusiva. La questione, dicevamo, è nota da tempo. Da almeno una decina di anni, infatti, l’associazione islamica ha preso casa qui, trasformando quello che un tempo era un supermercato in un luogo di  promozione culturale, ovviamente di matrice araba. Questo, almeno, stando al nome dell’associazione. Non secondo gli esponenti del centrodestra e in particolare della Lega cittadina, che invece da tempo lotta per ottenere chiarezza e spiegazioni su ciò che avviene realmente all’interno della struttura.

Una questione spinosa

L’ipotesi, infatti, è che l’associazione la utilizzi come luogo di culto vero e proprio. Una moschea, insomma. Che però non sarebbe autorizzata e non avrebbe i regolari permessi. Questo perché, come detto, sulla carta sarebbe "solamente" la sede di un’associazione culturale e sportiva. E il sospetto sarebbe avvalorato dal fatto che, in effetti, in più di un’occasione qui si sono svolte funzioni religiose e momenti di preghiera.
Una situazione, come detto, che la Lega di Carnate, guidata oggi da Yari Manzoni, denuncia da tempo. Come fatto anche in passato anche dall’ex senatore Emanuele Pellegrini, che anche recentemente aveva interpellato l’Amministrazione chiedendo lumi in merito a permessi e autorizzazioni.

"No alle moschee abusive"

Alla tappa brianzola della Sardone hanno preso parte anche il capogruppo del Carroccio in Regione Lombardia, Alessandro Corbetta, e diversi esponenti della Lega in Brianza:

"Immaginate se un cittadino italiano avesse deciso di comprare un supermercato e avesse deciso di fare un’attività non idonea alla destinazione d’uso: ecco, sarebbe durato da Natale a Santo Stefano - l’intervento di Sardone, accompagna sul posto dai militanti della Lega di Carnate e non solo - Invece loro hanno acquistato l’immobile, non si comprende come a livello di risorse e al piano di sopra ci sono abitazioni che devono convivere con una vera e propria moschea abusiva. Su questo la Lega è molto chiara: le comunità islamiche devono sottoscrivere un accordo con lo Stato nel quale dichiarano la certezza dei fondi, un albo degli imam, le prediche in italiano, chi frequenta queste moschee: qui siamo attaccati a una stazione e c’è un grande passaggio di persone, quanti personaggi sono stati espulsi anche per terrorismo dal nostro Stato? Noi vogliamo che venga garantita sicurezza e quieto vivere per i cittadini. Finché non ci sarà un’intesa con lo Stato non un centimetro dovrà concesso alla comunità islamica".

La battaglia della Lega

Parole cui fanno eco quelle di Corbetta:

"Situazioni di abusivismo che continuano ad aumentare in Lombardia e in Brianza. Abbiamo presentato un’interrogazione in Regione per chiedere allo Stato di aumentare i controlli sui fondi che permettono ai gruppi di fedeli musulmani di comprare stabili. Gruppi che poi vanno a “scavallare” la legge regionale oggi vigente rispetto al tema delle moschee proprio perché all’interno parlano di Centri culturali, ma che invece sono delle proprie moschee in cui viene fatta propaganda di islamismo anche radicale. La Lega c’è e continuerà a denunciare situazioni di questo tipo".

Il confronto con il responsabile del Centro

Poi la "sorpresa". Il sopralluogo (fatto oltretutto di venerdì, giorno ritenuto sacro dai fedeli islamici) non è infatti passato inosservato agli occhi dei frequentatori del Centro di via Dante. E in particolare di uno dei responsabili dell’associazione, che ha voluto personalmente scendere in strada e confrontarsi con l’eurodeputata, con i toni che inizialmente si sono fatti anche piuttosto accesi:

"Questa non è una moschea, è un Centro culturale e può capitare che si preghi, è normale quando siamo in gruppo - ha tentato di spiegare il responsabile incalzato dai presenti e anche da alcuni residenti - Facciamo più attività qui dentro, anche sportive. Prendiamo un appuntamento e vieni a trovarci dentro la nostra sede un giorno, in qualsiasi orario".

Un vero e proprio invito che Silvia Sardone potrebbe anche accettare proprio con l’obiettivo di fare luce su una questione che a Carnate tiene banco da almeno un decennio.

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