1200 richiedenti asilo gestiti da RTI Bonvena in Brianza. Presentato il quinto report

Un modello che funziona: scuola, formazione, volontariato e tirocini. "La buona accoglienza va fatta in collaborazione con i comuni"

1200 richiedenti asilo gestiti da RTI Bonvena in Brianza. Presentato il quinto report
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Presentato giovedì nel tardo pomeriggio, al palazzo della Provincia, il quinto rapporto alla città "Dal mare e dalla terra" sulla gestione dei richiedenti asilo in Brianza da parte di RTI Bonvena, la rete costituitasi nel marzo 2014 per far fronte all'emergenza profughi. E' la terza volta che il gruppo formato da diverse realtà associative del territorio partecipa al bando prefettizio per la gestione dei richiedenti asilo. A presentare i dati e le attività svolte il responsabile di RTI Roberto D'Alessio, il referente per il Consorzio Comunità Brianza Matteo Castellani e Greta Redaelli di Cs&L. Presenti in sala rappresentanti di associazioni, operatori, cittadini e partner del progetto.

Invitati speciali

Seduti alla tavola rotonda anche i sindaci dei comuni che attualmente ospitano i migranti nelle strutture individuate dalla rete secondo la logica dell'accoglienza diffusa, perchè l'idea di fondo del gruppo è sempre stata quella di "non creare ghetti ma distribuire, in maniera partecipata e condivisa con i comuni, i diversi luoghi dell'accoglienza, valorizzando le realtà associative del territorio e mettendole in rete" come ha spiegato D'Alessio. Presenti i primi cittadini o assessori dei comuni di Verano Brianza, Cogliate,Macherio, Lissone,Bovisio Masciago, Mezzago e Vimercate.

Grande assente il neosindaco di Monza Dario Allevi che ha comunicato l'impossibilità a partecipare "per impegni più urgenti". Un'occasione persa vista la presenza nel capoluogo di provincia di 265 richiedenti asilo e l'interesse dimostrato, fin dagli albori della campagna elettorale, sul tema dei profughi, fenomeno da monitorare e controllare. Seduti al tavolo anche il referente della scuola di formazione Esem di Monza Gaetano Dammicco e Pio Rossi per la Scuola Agraria del Parco di Monza che hanno raccontato esempi di buone prassi nel campo della formazione dei richiedenti asilo.

I numeri e le attività

Sono 1200 i migranti accolti nelle diverse strutture della rete Bonvena su 1900 in totale in capo alla Prefettura di Monza. Circa 130 i diversi appartamenti sparsi in tutta la provincia, in 43 comuni sui 55 totali. Corsi di formazione, assistenza legale, scuola di italiano, mediazione culturale, tirocini, laboratori artistici e sport. Un progetto più che mai vivo che allarga sempre di più le maglie di una rete che vuole consolidarsi nella definizione di una logica dell'accoglienza il più possibile partecipata dagli enti e dalle realtà che sono presenti sul territorio. "Solo nel mese di luglio sono state formate 100 persone nel campo della ristorazione e dell'arte muraria" ha spiegato Cristina Romanelli, referente per la formazione. Si sono appena concluse infatti le esperienze della Scuola Paolo Borsa e Esem di Monza che hanno confezionato percorsi formativi ad hoc per valorizzare le competenze e il bagaglio di conoscenze degli ospiti accolti. "Un'attività, quella della formazione,che costa grande fatica ma che porta grande soddisfazione" ha concluso Romanelli, gli enti e richiedenti asilo si sentono in qualche modo "obbligati" a trovare un punto di incontro che, se ben monitorato, non può che portare risultati positivi.

Il fondo Hope

"Hope" speranza. Come quella che accompagna la vita dei migranti fin dal primo giorno di arrivo in Italia. 1 euro al giorno, prelevato dai "famosi 35 euro" per ogni persona accolta e messo in un fondo dedicato ad attività straordinarie e non obbligatorie da bando della Prefettura. Questa è stata la scelta di Bonvena per coltivare la speranza di un futuro migliore per le persone accolte, fornendo loro un bagaglio di conoscenze che potranno spendere nella propria vita. 500mila euro i soldi raccolti fin ora che serviranno all'attivazione di tirocini, percorsi formativi e contributi straordinari per gli alloggi e l'autonomia. Ogni contributo supervisionato da un organo di controllo formato da rappresentanti delle associazioni e dei comuni, nella totale trasparenza.

L'appello dei sindaci

"Non lasciateci soli". E' la richiesta corale dei sindaci che riconoscono l'ottima capacità di gestione del fenomeno migratorio da parte di RTI Bonvena  ("se abbiamo bisogno di qualcosa sappiamo che qualcuno della rete è sempre disponibile"), ma che si trovano a dover fare i conti con la presenza dei richiedenti asilo gestiti da enti o cooperative non sempre disponibili al dialogo. "Con RTI Bonvena facciamo un atto di fiducia - ha spiegato Concetta Monguzzi sindaco di Lissone- il progetto mette al centro le persone, valorizzando il territorio. Un territorio che deve dire grazie ai migranti che sono arrivati perchè ci hanno interrogato e chiesto di reinventarci.  La rete Bonvena è una ricchezza enorme in termini di risultati e capacità progettuali, per questo siamo tranquilli ma, purtroppo, non è così per le altre realtà".

Un appello forse un pò fuori contesto ma che ha trovato risposta nell'intervento di don Augusto Panzeri di Caritas. "E' confortante vedere un gruppo di lavoro come quello di oggi che si siede ad un tavolo e si confronta - ha spiegato - stiamo creando l'inizio della vera integrazione, sarebbe bello che questi incontri siano più frequenti". Una provocazione che D'Alessio ha colto al volo. "Siamo pronti a ricevere critiche e suggerimenti per migliorare la gestione. Un tavolo di confronto permanente? Una proposta interessante" ha concluso. La serata si è chiusa quindi con la voglia di andare avanti nella gestione di una crisi umanitaria che, in qualche modo, sembra riguardare tutti e che chiede sempre di più di non puntare il dito ma di stringersi attorno alle difficoltà nella ricerca di soluzioni.

A cura di Emanuele Giacomelli

 

 

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