13enne morto per meningite, scuola e Ats: "Nessun allarmismo"
E’ a rischio chi ha avuto contatti ravvicinati col malato per un periodo non breve – più di 4 ore continuative - nei 10 giorni precedenti all’inizio della malattia
L’appello alle famiglie da parte dell’Agenzia territoriale della salute
Meningite: un caso isolato
Ha scosso l’opinione pubblica il caso del 13enne di Robecco colpito da meningite. Mirko Piraino è morto, dopo due giorni di ricovero in ospedale, intorno alle 19 di giovedì 28 settembre all'ospedale San Gerardo. La sepsi da meningococco è stata riscontrata nella giornata di mercoledì. Il ragazzino è stato portato prima al Fornaroli di Magenta, poi al San Gerardo di Monza, dove le sue condizioni sono apparse subito disperate.
Come avviene il contagio
E’ a rischio chi ha avuto contatti ravvicinati col malato per un periodo non breve – più di 4 ore continuative - nei 10 giorni precedenti all’inizio della malattia: in questo caso si parla di contatto stretto. Il riferimento è ad alunni, docenti della classe frequentata, ossia la 1C. Il meningococco si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni di naso e gola. Il germe non vive autonomamente nell’ambiente. Il periodo di incubazione va da 2 a 10 giorni, in media 3-4 giorni. I sintomi, improvvisi, sono: mal di testa, rigidità della testa, brividi, malessere, nei casi di sepsi macchie rosse sulla pelle. Se presa tempestivamente può essere debellata.
L’azione sanitaria
Ats ha disposto la profilassi per i contatti stretti (chemioprofilassi con antibiotico specifico) che dovranno prestare attenzione a possibili sintomi. L’attività didattica continuerà normalmente e non serve disinfezione. L’invito è a non fare facili allarmismi.