6000 Sardine in piazza per George Floyd FOTO E VIDEO
Buona partecipazione al flash-mob di questa sera, venerdì 12 giugno, sotto l'Arengario di Monza. Le testimonianze di donne e uomini di colore.
6000 Sardine in piazza per George Floyd. Buona partecipazione al flash-mob di questa sera, venerdì 12 giugno, sotto l'Arengario di Monza. Le testimonianze di donne e uomini di colore.
6000 Sardine in piazza per George Floyd
Erano circa 300, tanti vestiti di nero come da invito degli organizzatori, i partecipanti al flash-mob di questa sera in piazza Roma a Monza, sotto l'Arengario. Ad organizzare l'iniziativa le 6000 Sardine di Monza e Brianza. Ad introdurre la serata Arianna Benesso che ha ricordato i motivi dell'iniziativa, l'uccisione di George Floyd, il 25 maggio a Minneapolis, per mano di un poliziotto.
Ma ha voluto ricordare anche gli episodi di razzismo che si verificano in Italia, le persone di colore che muoiono nella quasi totale indifferenza, le persone sfruttate sui luoghi di lavoro. Poi ha inviato tutti ad osservare tre minuti di silenzio. In ginocchio. Qualcuno ha alzato il pugno al cielo, come avvenuto in tante città del mondo, in tanti hanno mostrato i cartelli che riportavano scritte contro ogni forma di razzismo.La testimonianza di uomini e donne di colore
La seconda, intensa, parte della serata ha visto la testimonianza di donne e uomini di colore che vivono in Brianza. C'è chi è nata in Italia, come Carola Invernizzi, studentessa di Monza, chi è nata in Francia e in Italia ci è arrivata da piccolissima, come l'imprenditrice Evelyne Sarah Afaawua, muggiorese, che non ha ancora la cittadinanza italiana. Quindi Chiekh Tidiane Gaye, scrittore e poeta senegalese, consigliere comunale di Arcore. E ancora: Alì Barada Kaba di Desio e Bourama Sangare di Cavenago.
Monza Flash mob 6000 Sardine George Floyd
Monza Flash mob 6000 Sardine George Floyd
Monza Flash mob 6000 Sardine George Floyd
Tutti hanno raccontato in breve la loro esperienza, qualcuno anche con commozione. Più politico l'intervento di Chiekh Tidiane Gaye, che ha esortato i giovani a studiare, a farsi una cultura, "perché solo così si può pensare di governare". Più d'uno ha parlato del "razzismo istituzionale" che c'è in Italia, ha ricordato la legge Bossi-Fini, i Decreti sicurezza, tutte quelle norme che certo non aiutano a non vedere lo straniero come un diverso.
"Quanto successo in Usa ci ha portato a riflettere - ha sottolineato Evelyne - un uomo nero è stato schiacciato dalla supremazia bianca che gli ha tolto il respiro". Da Evelyne è venuto anche l'invito a chiedersi: "Cosa faccio io per combattere il razzismo che c'è in Italia?". Quindi l'invito a non lasciarsi sopraffare da quel che sta succedendo, ma a reagire.
Uomini e donne orgogliosi di essere in Italia, di essere italiani, che invitano però anche a lottare per fare dell'Italia un Paese migliore "perché quello che è successo in America non deve succedere in Italia. La piazza di stasera dimostra che Monza è presente e combatte il razzismo".