A Meda tre opere per dire no alla violenza sulle donne FOTO E VIDEO

Toccante iniziativa stamattina nel cortile del Municipio, alla presenza del vicesindaco Alessia Villa e dell'artista Mattia Consonni.

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Tre opere per dire no alla violenza sulle donne. Tre opere cariche di significato e una toccante testimonianza «per dare voce a chi purtroppo non c’è più e dare coraggio a chi ancora non ha trovato la forza di farsi sentire». Anche Meda ha celebrato la «Giornata internazionale contro la violenza sulle donne», stamattina nel cortile del Municipio.

Le opere dell'artista Mattia Consonni contro la violenza

E per farlo ha presentato un’installazione a tema dell’artista medese Mattia Consonni, celebre per la sua capacità di materializzare le emozioni e i significati trasmessi dalla musica dei vinili, che recentemente ha conquistato tutti con la mostra «Musica per gli occhi» in sala civica «Radio». «Quando ho visto quest’opera mi è rimasta impressa nel cuore e nella mente - ha spiegato l’assessore alle Politiche femminili Alessia Villa, promotrice dell’iniziativa - In particolare mi ha colpito la scarpina che spicca sopra i vinili macchiati di rosso, che rappresenta il sangue: la violenza sulle donne colpisce indirettamente anche i bambini e le conseguenze che subiscono possono essere devastanti».

Meda, le tre opere di Mattia Consonni contro la violenza sulle donne
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Una toccante testimonianza e la significativa installazione

Il vicesindaco ha quindi letto la testimonianza di una «vittima collaterale», ovvero il padre di una donna di 35 anni uccisa da chi diceva di amarla, il papà dei suoi figli. La parola è quindi passata a Consonni, che ha illustrato il significato delle tre opere. La prima, realizzata partendo dalla canzone «Caroline says II» di Lou Reed, vuole suscitare una riflessione sulle violenze fisiche, la seconda, «nata» da «Woman in chains» dei «Tears for fears», parla anche delle violenze psicologiche, mentre con la terza l’artista ha interpretato «Luka» di Suzanne Vega: «Il giradischi rotto rappresenta la distruzione di una passione, mentre la macchia rossa sopra i vinili indica il sangue, la violenza, che ha delle ripercussioni anche sui più piccoli, come ben esprime la scarpina da bambino».

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