Monza, chiesa unita

A Monza musulmani e cristiani insieme per la cena dell'Iftar

All'oratorio di Regina Pacis si è rinnovata la tradizione della cena comunitaria in occasione della fine del Ramadan

A Monza musulmani e cristiani insieme per la cena dell'Iftar
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Iftar, la rottura del digiuno: islamici e cristiani hanno festeggiato insieme il pasto dopo il tramonto nell'oratorio della chiesa di Regina Pacis

Iftar, a Regina Pacis cena comunitaria

Iftar, la rottura serale del digiuno. Un momento di festa piuttosto importante per tutti i mussulmani nel mese del Ramadan e che la comunità islamica di Monza ha voluto condividere insieme ai fratelli cristiani ieri sera, sabato, nell'oratorio di Regina Pacis.

Giunta alla sua ottava edizione, "Ramadan, saperi e sapori" (questo il titolo dell'iniziativa) ha infatti visto unirsi i fedeli delle due confessioni in un ricco banchetto a base di specialità arabe con l'intento di ribadire l'amicizia reciproca e pregare per la pace. Un momento gioioso e partecipatissimo che è stato preceduto dai saluti dei referenti della comunità islamica cittadina, ovvero l'Imam Ibrahim Elfergany, il presidente del Centro culturale di via Ghilini Fouad Selim e la vicepresidente Tahany Shahin, dai sacerdoti della comunità pastorale Santi Quattro Evangelisti don Pierangelo Motta, padre Daniele Frigerio e don Dario Colzani, e dagli assessori Desirée Chiara Merlini e Pierfranco Maffè.

A raggiungere gli invitati per l'occasione anche don Alberto Colombo, storico amico della comunità islamica monzese, il parroco di San Biagio don Umberto Oltolini e il candidato sindaco Alberto Pilotto.

Preghiere, latte e datteri per la pace

Ad accogliere gli invitati alle porte un'entrée di datteri (frutto sacro per i mussulmani, secondo la tradizione offerto da Maometto alla Madonna per alleviare le fatiche del parto) in un prezioso piatto d'argento, cui ai tavoli elegantemente addobbati hanno seguito latte e karkadè, falafel, involtini di riso, hummus di ceci, carne con le prugne, e alcune specialità del Bangladesh e diversi dolci.

Prima dell'inizio della cena, ove le donne islamiche si sono distinte per la bellezza degli abiti tradizionali, un'atmosfera piuttosto suggestiva ha accompagnato la preghiera degli uomini mussulmani, accompagnati in silenzio dai fratelli cristiani.

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Tutti uguali, tutti fratelli

"Questo è il mese dove l'amore si potenzia - ha dichiarato l'Imam, a ricordare lo svolgersi in contemporanea quest'anno della Pasqua cristiana e ortodossa, della Pesach ebraica e del Ramadan - E stare insieme oggi a questo tavolo ci conferma tutti come fratelli e uomini uguali davanti a Dio". E se don Motta ha  posto l'accento sulla  significatività dell'incontro quale segno di condivisione e di apertura reciproca dei cuori per condividere il dono della pace, l'assessore Merlini ha invece sottolineato l'importanza della cena come alto momento spirituale e grande esempio del fare comunità.

 

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