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Lungo il Molgora
Abbattuto nel bosco il villaggio abusivo dei disperati
Sgomberate e rimosse le baracche dove vivevano da tempo 5 persone.
Il caso era stato sollevato dal Giornale di Vimercate nell’aprile scorso.
Un villaggio fatto di baracche sulle sponde del torrente Molgora
Alcuni cittadini di Vimercate avevano segnalato nel bosco che dal termine di via del Buraghino (la strada dell’isola ecologica) porta fino all’abitato di Cascina Beretta, a ridosso di Burago Molgora, in una radura sulle sponde del torrente Molgora, un villaggio improvvisato fatto di baracche di legno e lamiera, cumuli di arredi accatastati, rifiuti. E persino un’auto sotto sequestro.
Abitato da 5 persone
In quel momento deserto, si era scoperto che il villaggio era stato allestito e abitato da almeno un paio di nuclei, per un totale di 5 persone. Un insediamento simile era già stato scoperto e smantellato nel 2019.
L'ordinanza del sindaco
La macchina dell’Amministrazione comunale di Vimercate si è quindi messa in moto. Una relazione stesa dalla Polizia locale, a seguito di un successivo sopralluogo, è finita sulla scrivania del sindaco Francesco Cereda. Primo cittadino che, effettuate le verifiche del caso e accertata (come prevedibile) la completa abusività, ha firmato un’ordinanza di sgombero e ripristino dell’area.
Il sopralluogo
Nel sopralluogo, infatti, la Polizia locale ha riscontrato la presenza di capanne e tende, la totale assenza di dotazioni di utenze per elettricità e acqua, la proliferazione di rifiuti, il rischio di incendi come conseguenza dell’accensione di fuochi, il rischio di cedimenti delle sponde del Molgora. All’interno del villaggio improvvisato, 5 persone, adulti di origine rumena: due coppie e un’altra persone senza apparenti legami di parentela, che vivevano lì da mesi.
L'abbattimento e lo sgombero
Il 28 maggio è quindi scattata una prima operazione di sgombero, che ha consentito di abbattere buona parte delle baracche e degli altri manufatti improvvisati, e ripulire l’area. Il tutto alla presenza della Polizia locale, dei Carabinieri, degli operai di Cem e di alcuni volontari della Protezione civile, che hanno anche provveduto a tagliare alcuni alberi ormai morti e a rischio caduta. Un lungo lavoro poi proseguito e completato la scorsa settimana, nei primi giorni di giugno. I 5 residenti si sono allontanati, pare facendo ritorno a Milano dove risulterebbero residenti, seppur senza fissa dimora.
