Accorpamento istituti, il disappunto della preside
La dirigente scolastica dell'Ic Sant'Andrea ha espresso la propria contrarietà all'ipotesi di un'unione con il "Giovanni XXIII" di Vedano al Lambro.
"Un accorpamento si tradurrebbe in un aumento della complessità organizzativa, in una prevedibile difficoltà di gestione dell’offerta formativa, con il conseguente peggioramento della qualità del servizio offerto agli utenti e delle condizioni di lavoro del personale scolastico e amministrativo". Il disappunto della dirigente scolastica Mariagnese Trabattoni, dell'istituto comprensivo "Sant'Andrea" di Biassono.
Il disappunto sull'accorpamento
La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo «Sant’Andrea», Mariagnese Trabattoni, esprime la propria contrarietà all’ipotesi di accorpare il plesso biassonese all’istituto comprensivo «Giovanni XXIII» di Vedano al Lambro. Ciò per effetto di un intervento normativo di riforma del sistema che fa capo a una stringente indicazione europea, nell’ambito delle misure del Pnrr, che mira ad adeguare la rete scolastica all’andamento anagrafico della popolazione studentesca.
«Il collegio dei docenti dell’istituto comprensivo Sant’Andrea (guidato dalla dirigente scolastica, la professoressa Mariagnese Trabattoni, ndr), e il Consiglio di istituto, riunitisi il 19 ottobre, hanno espresso grande disagio per il metodo con il quale si sta consumando un passaggio delicatissimo e importante per la ridefinizione della rete scolastica del territorio - dichiara la dirigente Trabattoni - Infatti si stanno assumendo importantissime decisioni senza il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, dei dirigenti scolastici e degli organi collegiali relativi. Infatti, nella delibera dell’8 agosto della Giunta della Regione Lombardia, viene detto con chiarezza che “Le operazioni di dimensionamento devono essere attuate tramite un ampio, trasparente ed efficace sistema di concertazione con tutti i soggetti interessati e con gli uffici scolastici territoriali, al fine di favorirne la massima condivisione con il territorio di riferimento”. Anche la Provincia, nella sua lettera del 4 ottobre indirizzata ai sindaci dei Comuni interessati, invitava a tenere debitamente in considerazione le azioni di facilitazione e coordinamento sino a quel momento messe in atto durante gli incontri svolti con la presenza dell’ufficio scolastico territoriale in data 19 luglio e 28 settembre».
"Non siamo stati coinvolti"
«Ora, la scuola non è mai stata messa al corrente di quanto si stava discutendo in ambito provinciale - sottolinea la dirigente - Né l’Amministrazione comunale di Biassono né l’ufficio scolastico territoriale di Monza hanno mai avvisato il nostro istituto. Solo il 10 ottobre la suola è venuta a sapere della situazione – senza nessuna interlocuzione preparatoria - con una lettera dell’ufficio Istruzione di Biassono in cui veniva chiesto entro pochi giorni il nostro parere preventivo obbligatorio ma non vincolante. Quindi, è apparsa assolutamente intempestiva e incongruente la richiesta di far pervenire le proposte in ordine al dimensionamento delle istituzioni scolastiche, debitamente corredate dei pareri e delle delibere dei competenti organi collegiali. Come detto, un accorpamento si tradurrebbe in un aumento della complessità organizzativa, in una prevedibile difficoltà di gestione dell’offerta formativa, con il conseguente peggioramento della qualità del servizio offerto agli utenti e delle condizioni di lavoro del personale scolastico e amministrativo. A ciò si aggiunge ulteriore preoccupazione per temi di natura logistica, in particolare, per eventuali disagi per le famiglie in fase di formazione delle classi, che potrebbero essere dislocate in due Comuni diversi, oltre che per le garanzie sulla continuità dei servizi scolastici accessori forniti dal Comune di Biassono. Il Consiglio di Istituto, evidenziando un fermo disappunto per il mancato coinvolgimento del dirigente scolastico e della comunità educante, esprime all’unanimità parere contrario all’accorpamento dei due istituti".
Il servizio completo è pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 7 novembre 2023.