Accusato dal ladro di lesioni: anche il secondo carabiniere torna in servizio

Il militare era stato sospeso dal lavoro insieme al collega

Accusato dal ladro di lesioni: anche il secondo carabiniere torna in servizio
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Accusato dal ladro di lesioni: anche il secondo carabiniere torna in servizio

Potrà tornare al lavoro anche il secondo militare della Compagnia di Monza che era stato sospeso ad aprile perché accusato da un ladro 33enne di origini tunisine di averlo picchiato durante l'arresto.

Questa la decisione dei giudici che venerdì mattina in Tribunale hanno ascoltato il carabiniere, difeso dall'avvocato del Foro di Pavia Marco Flore. Una decisione arrivata pochi giorni dopo la riabilitazione del collega.

Il 33enne tunisino aveva derubato un ragazzino

I due militari erano stati accusati dal tunisino - che nel frattempo è tornato a delinquere derubando un anziano in piazza Cambiaghi - di averlo percosso violentemente durante l'arresto avvenuto a ottobre nella Fossati-Lamperti, area dismessa di San Rocco spesso utilizzata come rifugio dai senzatetto. I carabinieri si erano messi sulle sue tracce dopo che il 33enne aveva derubato un ragazzino del cellulare in via Borgazzi. Telefono che poi aveva venduto per comprarsi della droga a Cesano Maderno.

L'arresto alla Fossati-Lamperti e le accuse

L'arresto era avvenuto il giorno successivo al furto. Il tunisino, dopo una breve permanenza nella cella di sicurezza della Caserma di via Volturno, era stato portato in carcere, al Sanquirico. Un arresto come tanti, se non fosse che poi al pm l'uomo ha riferito di essere stato brutalmente picchiato col manganello e tenuto costantemente sotto la minaccia di una pistola.

La sospensione con stipendio dimezzato

I due militari erano quindi stati sospesi (con stipendio dimezzato) perché indagati in concorso per falso ideologico, calunnia con l’aggravante dell’abuso di potere e lesioni personali. Tutte accuse respinte con fermezza dai diretti interessati che non hanno mai smesso di proclamare la loro innocenza.

 

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