Addio a Domenico Frizzoni, «Generoso volontario, grande il suo impegno per la comunità»
Domenico Frizzoni aveva 89 anni, si è sempre speso per gli altri. Suonava in chiesa ed era un punto di riferimento per il quartiere Prati
Una vita di sacrifici e scelte coraggiose. Una persona solare e generosa. Era questo e molto altro Domenico Frizzoni.
Se n’è andato alla fine della scorsa settimana, a 89 anni. I funerali sono stati celebrati sabato in Basilica a Desio.
Addio a Domenico Frizzoni
A Desio era arrivato giovanissimo, a 15 anni, da solo, dalla Bassa Bresciana, in cerca di lavoro. Ma soprattutto, aveva trovato una casa e una seconda famiglia grazie alla generosità di Albertino Magni (un calzolaio-ciabattino in via Canonica Villa) e di sua moglie Teresina che non avevano figli, lo presero in simpatia e lo accolsero in casa come uno di famiglia. Da lì incominciò a darsi da fare lavorando come e dove capitava. Nel frattempo, iniziò a frequentare una scuola di Elettrotecnica per corrispondenza, trovando poi lavoro come elettricista per numerosi negozi e attività, concludendo la sua esperienza lavorativa all’Autobianchi alle manutenzioni elettriche.
Sposato con la signora Maria (morta poco più di cinque anni fa), lascia i figli Gigi, Lucia ed Emanuela, oltre a nove tra nipoti e pronipoti.
L'impegno per la comunità
Ma Frizzoni è ricordato anche per l’instancabile impegno a favore della comunità. «Aveva una grandissima passione per l’organo e il pianoforte e verso la pensione aveva frequentato un corso di musica sacra della Scuola civica di Desio – raccontano orgogliosi i figli – Un’esperienza che lo aveva portato a suonare in chiesa in Basilica alla Messa del sabato delle 18,30 e a quella domenica mattina alle 8,30». Ma non solo. E’ stato anche una delle figure cardine per la crescita della comunità di via Prati.
«Quando era stata costruita la chiesetta di San Francesco si era presentata poco dopo l’esigenza di realizzare i bagni e nostro padre si era subito messo a disposizione – raccontano ancora i figli – Da lì in poi divenne un volontario sempre presente: tutti gli anni alla festa di San Francesco si seguiva la predisposizione degli impianti audio, oltre ad occuparsi assiduamente della taglio e della cura del verde attorno alla chiesa».
I suoi corsi per il verde
Una passione per il verde e l’agricoltura che l’avevano portato a promuovere dei corsi didattici alle scuole elementari Prati e alle medie Rodari. Un impegno che gli era valso anche la consegna di diversi attestati di merito.
Ma in tanti non dimenticano anche la sua generosità verso il prossimo. Quell’amore ricevuto da ragazzo aveva voluto ricambiarlo. E così, una volta in pensione, soprattutto il sabato, si prendeva cura e faceva compagnia a Pierino, un ospite in carrozzina della vecchia Casa di Riposo Gavazzi, in centro: «Lo andava a trovare, gli portava il suo piatto preferito, la polenta col latte».
Infine, era anche un grande appassionato di storia e letteratura, con una conoscenza quasi magistrale de «I Promessi Sposi»: «Complici le vacanze in Valsassina, ha insegnato a figli, nipoti e pronipoti tutti i “segreti” del romanzo di Manzoni, ma anche su Iliade e Odissea era un portento e le leggeva alla sera a tutti noi».