Lutto

Addio al dolce sorriso della giovane Giulia

Giulia Fabio, di Busnago, si è spenta a soli 17 anni dopo una lunga battaglia contro un nemico silenzioso e invisibile che purtroppo non le ha dato scampo

Addio al dolce sorriso della giovane Giulia
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Nonostante la giovanissima età ha lottato come una leonessa fino all’ultimo, dimostrando che dietro al suo contagioso sorriso c’era molto di più: forza, determinazione, coraggio.  Se n’è andata a soli 17 anni Giulia Fabio, residente a Busnago, strappata fin troppo prematuramente all’affetto dei suoi cari da un male tanto silenzioso e invisibile, quanto subdolo e purtroppo fatale.

Addio al dolce sorriso della giovane Giulia

Insieme al suo nemico la ragazza conviveva praticamente da sei anni. Il primo maledetto incontro era avvenuto nel 2017, quando Giulia era poco più che una bambina. Eppure non si era mai tirata indietro di fronte a una condizione che avrebbe reso impossibile la vita a chiunque altro giovane della sua età. Ma lei no, non si era abbattuta. Troppe gioie ancora da vivere, troppi sogni da realizzare. Come quello di diventare psicologa penitenziaria:

"Le piaceva aiutare gli altri, per questo voleva lavorare in questo particolare settore - raccontano la sorella Melissa e il suo fidanzato Gaspare, che di fatto era come un fratello maggiore per Giulia - A scuola andava benissimo, aveva proprio una grande passione per lo studio. Anche in ospedale si portava sempre dietro i compiti o un libro da leggere, anche perché purtroppo per mia sorella quel posto stava diventando come una seconda casa".

"Lei dava forza a noi"

Già, perché dopo una prima regressione della malattia, che nel 2018 sembrava essere stata sconfitta grazie a interventi e terapie mirate, ecco che nell’estate di due anni più tardi il destino beffardo torna a bussare alla porta della ragazza. E questa volta in maniera più aggressiva. Le cure si susseguono periodicamente, ma Giulia non si lascia scoraggiare.

"Certo i momenti di sconforto non sono mancati, ma lei era capace di essere più forte di ogni momento difficile, di ogni sofferenza a cui è stata costretta in questi sei lunghissimi anni - aggiungono papà Silvio e mamma Isabella con la voce rotta dall’emozione - Ha dato una dimostrazione incredibile di tenacia e determinazione: noi davamo forza a lei e lei ne dava altrettanto a noi. Vederla combattere in questo modo è stato veramente uno stimolo anche per noi a non lasciarci abbattere dalle difficoltà".

Il regalo più bello

Verso la fine dell’anno, però, il suo nemico ha iniziato a farsi più insistente e invasivo. E anche per i medici, a quel punto, è stato impossibile frenare l’ineluttabile decorso.

"Non glielo avevamo detto apertamente a Giulia, però siamo convinti che in un certo senso lo avesse capito anche da sola - dicono i familiari - Gli ultimi giorni sono stati veramente duri per tutti. Le siamo rimasti accanto ogni minuto, ma alla fine ce lo ha fatto lei il regalo più grande. Poco prima di spegnersi silenziosamente ha aperto gli occhi, ci ha guardati e ci ha donato un sorriso stupendo. Uno di quelli che ti entra dritto nel cuore e che siamo certi non ci abbandonerà mai".

L'ultimo saluto

In settimana sono stati celebrati anche i funerali di Giulia. Ad accompagnarla verso l'ultimo viaggio, i palloncini colorati liberati in aria dai tantissimi amici e compagni di scuola, quasi a voler contrastare quel bianco della bara portata a spalla dai suoi cari all'uscita di chiesa:

"Giulia hai visto quanta gente c’è qui oggi per te? - le parole del parroco durante l'omelia - Ci hai chiamati qui in tanti perché ci sono cose importanti da scoprire e da sapere. Abbiamo bisogno di luce, specialmente adesso che le tenebre sembrano calare su di noi. Abbiamo bisogno di forza, di coraggio, di tenacia. Quella che avevi tu e che adesso invece serve a noi. Quando una persona muore a questa età noi siamo tutti confusi. Per fortuna c’è Gesù, a cui oggi tu sorridi abbracciandolo. Giulia ce l’ha detto proprio con quel sorriso. Non piangete: se io sorrido a Gesù, perché voi piangete? E’ difficile da capire per noi oggi, ma è così. Perché Dio non ci ha creato né per soffrire né per morire. Ci ha creati per la gioia. E anche se quella gioia nella vita viene oscurata dai problemi, dalla sofferenza, dalla malattia, il Signore non ce la toglie. Ora l’ha regalata a Giulia perché sia per sempre. A noi invece offre il dono di trasformare Giulia in un bellissimo angelo custode che continuerà a vegliare su tutti noi, sempre al nostro fianco. Giulia ci ha insegnato a essere forti anche quando nella vita le cose girano storte. Grazie Giulia per quello che sei stata per noi, ma grazie soprattutto per quello che continuerai a essere".

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