Vittima del Covid-19

Addio al giornalista e scrittore Ezio Cartotto

Cresciuto nella Democrazia cristiana, all'inizio degli anni Novanta aveva collaborato alla costruzione di Forza Italia.

Addio al giornalista e scrittore Ezio Cartotto
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È mancato oggi, 26 marzo, vittima del Covid-19, il giornalista e scrittore Ezio Cartotto. Il 77enne era ricoverato all’ospedale Sacco di Milano.

Addio al giornalista e scrittore

Ezio Cartotto, classe 1943, milanese di nascita, si è dedicato al giornalismo fin dai tempi del liceo Parini. Entrato nella Democrazia cristiana, nella corrente della sinistra di Base, si è occupato della formazione, su incarico dell’ex ministro dell’Agricoltura Giovanni Marcora, dei giovani del partito e ha diretto per diversi anni il settimanale della Dc milanese "Il popolo lombardo". Ha contribuito, con Pierluigi Castagnetti, alla realizzazione del libro "La coscienza dice no", una raccolta di saggi considerata il primo documento italiano nel quale studiosi, pubblicisti e uomini politici prendono nettamente posizione riguardo all'obiezione di coscienza.

La costruzione di Forza Italia

All'inizio degli anni Novanta Ezio Cartotto ha collaborato alla costruzione di Forza Italia con la speranza di rifondare un grande centro che fosse animato dagli ideali migliori della Prima Repubblica. Archiviata questa esperienza, a distanza di anni scriverà “Operazione Botticelli. Berlusconi e la terza marcia su Roma”, una rivisitazione critica, disincantata e a tratti ironica di quel periodo. E’ del 2012 il suo libro “Gli Uomini che fecero la Repubblica - l’esempio dei maestri di ieri per ritrovare il senso della politica nell’Italia di oggi”. Nel 2017 scrive l’ebook “Gli Occhiali di Machiavelli” che a settembre 2020 diventa un libro in formato cartaceo. E’ del marzo 2019 la sua pubblicazione “Brianza & DC- vicende e protagonisti di una Storia di Popolo del secolo scorso”, che aveva presentato anche nella sua Cesano Maderno, a Palazzo Arese Borromeo.

La Fondazione Marcora

Ezio Cartotto ha dedicato gli ultimi due anni della sua vita alla creazione della “Fondazione Marcora” nata il 18 settembre 2020 a Milano e di cui è diventato vicepresidente. Ciò al fine di lasciare un’eredità morale, intellettuale e spirituale, soprattutto ai giovani, ispirata all’opera e al fecondo lavoro politico di Giovanni Marcora. Lascia i figli Elena e Davide e si ricongiunge all’amata moglie Giuliana Ponti persa due anni fa.

Il servizio completo sul Giornale di Seregno in edicola martedì 30 marzo 2021.

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