Lutto

Addio alla Pagnoni, una delle prime donne medico

Aveva superato i 100 anni (e il Covid) ed era stata anche premiata con il Giovannino d'oro

Addio alla Pagnoni, una delle prime donne medico
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E' stata una delle prime donne medico ed era una delle cittadine monzesi più anziane (e più illustri). Annamaria Pagnoni si è spenta a 101 anni. Domani, giovedì pomeriggio, alle 15.30 in Duomo a Monza i funerali.

Pagnoni morta a 101 anni

Annamaria Pagnoni, 101 anni, ha speso la sua vita professionale nella cura degli altri. Cardiologa, è stata tra le prime donne medico in Italia, maturando una lunga e brillante carriera all’Istituto Tumori di Milano per 34 anni. Nell'ospedale meneghino fino ai 65 anni si è spesa come cardiologa e ha curato personaggi illustri, come  la moglie di Saragat, il cui arrivo "si era accompagnato a una grandissima agitazione generale", aveva raccontato lei stessa. Tanti aneddoti, come quando curò Maria Callas, che "era una donna molto simpatica" e ancora Walter Chiari e Bartali, "che era era bradicardico e aveva solo 40 battiti al minuto".

Aveva due lauree

Appassionata di letteratura, Pagnoni la prima laurea la aveva presa in Lettere e solo dopo aggiunse quella in medicina, sua vera vocazione. L'aneddoto è che glielo chiese la mamma, perché le serviva qualcuno che sapesse fare le punture. Memoria storica della città, ha raccontato pagine importanti della dinastia di industriali alla quale appartiene: all’azienda del padre si deve, tra l’altro, la fusione in bronzo del Monumento ai Caduti. I suoi scritti restituiscono nitidamente le immagini e le principiali vicende della città a cavallo tra le due guerre. Pagnoni aveva sposato un ufficiale di Marina da cui ha avuto tre figli: Caterina e Mariachiara  che la hanno seguita fino all'ultimo e il figlio Francesco, stimato pediatra, morto nel 2013 a soli 55 anni.

Premiata coi Giovannini d'oro

Premiata quest'estate in occasione di San Giovanni con la massima onorificenza della città di Monza, Pagnoni era andata personalmente a ritirarla, mostrando la sua grinta, accompagnata dalle amate figlie che hanno letto uno dei suoi scritti. «Voglio ricordare San Gerardo che fondò l’ospedale dedicandosi all’assistenza medica, per me è un modello di vita. Senza poter fare i suoi miracoli, anche io mi sono dedicata alla cura dei tumori - aveva scritto in quell'occasione - Ho evitato la spagnola, ho visto i bombardamenti, ringrazio per questo riconoscimento con l’augurio che la mia storia di donna medico possa essere di stimolo».

Domani, giovedì pomeriggio, alle 15.30 in Duomo a Monza i funerali.

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