Lutto

Addio alla storica commerciante di scarpe

Paola Costa con il marito aveva gestito fino a poco tempo fa la bottega di San Fruttuoso

Addio alla storica commerciante di scarpe
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Per anni ha aiutato generazioni di monzesi a scegliere la scarpa giusta e sempre con gentilezza e disponibilità. Monza piange Paola Costa che con il marito Angelo Recalcati ha gestito per anni lo storico negozio di  scarpe di San Fruttuoso.

Addio alla storica commerciante

Paola Costa aveva 73 anni ed era malata da tempo. Ciononostante non aveva mai abbandonato il suo negozio storico, accogliendo i clienti di una vita con il solito sorriso e la disponibilità. Solo con la pandemia i tempi si sono fatti difficili e così dopo lo scorso Natale i due coniugi avevano deciso di chiudere le serrande e a inizio anno non hanno più riaperto. Originaria di Sovico, dove viveva con il marito, Paola Costa ha fatto  camminare intere generazioni fin dal 1989. Da quell'anno era infatti alla guida della bottega di famiglia (prima di lei c’era zia Antonia che aprì nel 1933 in via Risorgimento, per poi spostarsi
in via Bassi 15 nel 1965).

Domani i funerali a Sovico

Ieri, domenica, la brutta notizia: Costa è mancata dopo aver lottato a lungo contro un male che non le ha lasciato scampo. Oltre al marito Angelo lascia  il figlio Marco con Laura, il nipote e i tanti e affezionati parenti e amici. I funerali si svolgeranno a Sovico, sua città di residenza domani, martedì 7 settembre alle 15 nella chiesa parrocchiale. Il lutto segnerà però anche il quartiere San Fruttuoso nel quale Paola Costa era un'istituzione.
Un negozio storico il suo, premiato più volte per la capacità di resistere alle crisi e al passare del tempo anche dalla Camera di Commercio (l’ultima
volta, in ordine di tempo nel 2018). Costa, che era dietro al banco fin da piccolina, era stata premiata in passato anche con il riconoscimento di «Maestra del commercio».

Con il Covid non avevano retto

Solo il Covid aveva fermato la storica attività. «E’ un periodo di incertezze.
Ci sono molti rischi per la sicurezza nostra e dei clienti e al tempo stesso è un continuo cambiare, aprire e chiudere per via di colori e Dpcm. Prima di
Natale avevamo fatto degli ordini, con questo andazzo è difficile pianificare», aveva spiegato a gennaio quando avevano abbassato le serrande non senza dispiacere.  «E’ una vita che siamo qui e abbiamo deciso definitivamente di chiudere con dispiacere, diciamo che siamo in età da pensione e con questa situazione contingente abbiamo preferito così». Anche in quell'occasione il quartiere che tanto la apprezzava si sentì spaesato. Le  clienti storiche
erano molto dispiaciute perché potevano entrare per due chiacchiere e per scegliere con calma un paio di scarpe.

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