Sovico

Addio all'ex consigliere comunale del Pci

Lutto in paese per la scomparsa di Antonio Berni: "Un uomo di grande cultura".

Addio all'ex consigliere comunale del Pci
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"I giorni passati con il nonno sono stati bellissimi: ora è sulla stella polare e posso continuare a parlare con lui". Il nipotino Vittorio ricorda con tanto affetto nonno Antonio Berni di Sovico, ex consigliere comunale del Partito comunista (Pci), mancato all’età di 80 anni. A piangere la sua scomparsa anche la moglie Vittoria e i due figli Silvia e Luigi.

Ex consigliere del Pci

"Il “babbo” era il collante della famiglia - ricordano i figli - Un uomo di grande cultura, che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro". Originario di Orbetello, comune in provincia di Grosseto, fu sfollato nel dopoguerra e si trasferì in Brasile. Una volta rientrato in Italia studiò ragioneria e iniziò l’università. In seguito si trasferì in Germania, sempre alla ricerca di un lavoro per mantenere la famiglia. "Di giorno lavorava e la sera frequentava la scuola - ricorda la moglie - Nel 1971 siamo venuti ad abitare a Sovico. Da sempre appassionato di politica, su invito dell’allora medico di base, dottor Enrico Dondè, nel 1980 è stato eletto consigliere comunale del Partito comunista con delega al Bilancio. Diceva sempre che in politica bisogna portare rispetto e che, purtroppo, oggi manca l’empatia in chi governa, che è quella capacità di pensare a quello che potrebbe andare bene anche agli altri".

Aveva tante passioni

"Da piccolo giocavo a calcio e così anche il “mi babbo”, come amava essere chiamato, entrò nella Sovicese come accompagnatore - ricorda il figlio Luigi - Amava tanto stare in mezzo ai giovani. E poi era un grande sportivo, nuotatore e amante del ciclismo, era arrivato a un passo dalle qualificazioni per le olimpiadi". "Un batterio se l’è portato via in pochi giorni - spiega la moglie, ancora incredula per quanto accaduto - Aveva subito un intervento, che era andato bene e dal quale si era ripreso, ma una volta dimesso dall’ospedale ha iniziato a stare male. Perderlo così è stato un colpo perché teneva unita tutta la famiglia. Si ricordava tutti i compleanni e si era iscritto a Facebook solo per rintracciare amici di vecchia data".

Un uomo di grande cultura

"Amava scrivere racconti e mi sono ripromessa di metterli insieme e pubblicarli in un libro - ha poi aggiunto la figlia - Era legatissimo a suo nipote e gli dedicava poesie a ogni ricorrenza. Papà era una persona di cuore, molto scherzoso e sempre col sorriso. Avendo vissuto in diversi paesi, parlava tante lingue, a 70 anni ha iniziato a studiare la Divina Commedia. Ovunque andava faceva amicizia, così anche in quei pochi giorni che è stato ricoverato all’ospedale San Gerardo: sono rimasti tutti dispiaciuti per la sua morte. E ci hanno detto: “Adesso chi ci parlerà di Dante?”. Siccome non stava mai fermo curava anche l’orto ed era amante dell’arte e della musica, in particolare quella classica e sacra. Leggeva sempre l’enciclopedia, la sua era una presenza di spessore e ora si sente molto la sua mancanza".

Il servizio completo è pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da oggi, martedì 4 aprile 2023.

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