L'indagine

Aggressioni e minacce tra giostrai sinti (anche a Monza): otto arresti 

Dietro le aggressioni una faida familiare legata a questioni economiche

Aggressioni e minacce tra giostrai sinti (anche a Monza): otto arresti 
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Aggressioni e minacce tra giostrai sinti: è partita da Treviglio ed è passata anche da Monza l'inchiesta che ha portato all’arresto di otto persone, la scorsa notte.

Aggressioni e minacce tra giostrai sinti (anche a Monza): otto arresti

Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della Squadra mobile di Bergamo insieme a personale della Questura, del Commissariato di Treviglio, delle Questure di Milano, Monza Brianza, Modena, Varese, del Commissariato di Busto Arsizio ed equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine per la Lombardia. Su ordinanza del Gip di Bergamo otto componenti di una famiglia di giostrai di stanza tra la Lombardia e il Lazio, sono stati arrestati perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina, ricettazione, lesioni aggravate e danneggiamento.

Arresti tra Monza, Milano, Varese e Modena, un’altra era già in carcere

Gli arresti sono stati eseguiti tra le provincie di Monza, Milano, Varese e Modena, mentre una donna di 34 anni è stata raggiunta dalla stessa misura presso il carcere di Rebibbia (Roma), dove era già detenuta per altri motivi.

Tutto è partito da Treviglio

Tutto è cominciato da un’aggressione avvenuta il 21 luglio 2023, all’interno del bar “Cavour” di Treviglio, in via Sangalli. Un gruppo di uomini aveva fatto irruzione provocando danni, asportando denaro contante, un telefono cellulare e cagionando lesioni ai titolari e al nipote di 14 anni, che aveva riportato la rottura del setto nasale. La Polizia aveva da subito cominciato ad indagare sull’ambiente frequentato dai presunti responsabili che nel pomeriggio successivo si erano peraltro resi responsabili di un ulteriore episodio di violenza ai danni del caravan del fratello della titolare del bar trevigliese, a Caravaggio.

Dietro le aggressioni una faida familiare

I primi accertamenti avevano appurato che il movente dei due blitz era legato a questioni economiche: una separazione tra due coniugi appartenenti a famiglie in contrasto tra loro.

Colpi di pistola contro la casa mobile a Monza

Oltre ai due episodi di Treviglio e Caravaggio, un altro un soggetto appartenente alla famiglia dei responsabili dell’irruzione era stato a sua volta vittima di una minaccia, a Monza: diversi colpi di colpi d’arma da fuoco erano stati sparati contro la sua casa mobile, sita in un campo nomadi del capoluogo brianzolo.

Minacce anche sui social

I contrasti tra le due famiglie erano poi proseguiti anche online, con la pubblicazione di alcuni video in cui il fratello della titolare del bar “Cavour” veniva pesantemente minacciato da un soggetto appartenente alla famiglia degli aggressori. L’attività investigativa ha consentito di individuare gli autori dell’irruzione e delle minacce.

Nel frattempo, lo scorso agosto erano state eseguite anche delle perquisizioni: il gruppo aveva a disposizione anche una pistola Browning calibro 6,35 e vari telefoni cellulari sui quali, a seguito di analisi forensi, sono stati riscontrati precisi elementi di responsabilità nei confronti di nove soggetti di un’unica famiglia, otto uomini e una donna, di età ricompresa tra i 33 e i 73 anni.

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