Lutto

Agrate si ferma per l'ultimo saluto alla mitica Rosy, volontaria tuttofare dell'oratorio

Si è spenta a 83 anni Rosanna Colombo, colonna del palio, del falò di Sant’Antonio e sopratutto dell’oratorio della frazione

Agrate si ferma per l'ultimo saluto alla mitica Rosy, volontaria tuttofare dell'oratorio
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E’ stata una vera e propria colonna. Un punto di riferimento per decenni per l’intera comunità. Omate piange Rosanna Besana, per tutti "La Rosy", scomparsa nei giorni scorsi a 83 anni.

Omatese doc, sposata con Paolino Colombo, ha prestato la sua opera per l’organizzazione del palio di Omate, del rinomato falò di Sant’Antonio. Ed è stata sopratutto un perno per l’oratorio. Per un quarto di secolo, è stata in particolare la cuoca, l’animatrice e molto altro durante le vacanze estive in campeggio.
Tra le persone a lei più affezionate e colpite per la scomparsa dell’83enne ci sono anche il sindaco Simone Sironi e la moglie Stefania Redaelli, entrambi cresciuti nell’otarorio di Omate e sempre presenti alle vacanze con la mitica Rosy.

L'ultimo saluto all'amata volontaria

I funerali di Rosy Besana sono stati officiati oggi pomeriggio, venerdì 30 dicembre naturalmente nella chiesa di San Zenone, nella sua Omate, alla presenza di tantissimi parrocchiani. Tra loro c'era anche il sindaco di Agrate che non ha nascosto la sua commozione.

Tantissime le persone, dicevamo, accorse per tributarle un ultimo saluto. Ad officiare la cerimonia c'era don Lorenzo Radaelli che ha concelebrato insieme a don Stefano Guidi, responsabile della pastorale giovanile agratese fino al 2017 (oggi è responsabile della Fom, Federazione degli oratori milanesi) e padre Luciano Teklemairam.

"Il merito del suo servizio è del marito Paolo"

"Abbiamo tanti ricordi di Rosanna, ognuno li custodisce gelosamente nel suo cuore - ha esordito don Lorenzo durante l'omelia - Se Rosanna ha fatto quello che ha fatto per l'oratorio il merito è solo del marito Paolo. Perchè quando nelle nostre comunità c'è qualcuno che si impegna e dona del suo tempo è perchè a casa c'è qualcuno che provvede, che è contento e che permette tutto ciò. Rosanna si presenta al cospetto di Dio con ceste piene  di opere buone e nessuno di noi deve pensare che la sua scomparsa ha rovinato le nostre festività natalizie. Anzi la Pasqua di Rosanna ha impreziosito questi giorni santi. Se il bene da lei compiuto fosse stato retribuito siamo certi che Rosanna sarebbe una donna ricca, una delle più facoltose al mondo. Ma lo è veramente perchè si è fatta serva di Dio. Noi oggi vogliamo ricordarla come generosa, pronta, disponibile, gioiosa, infaticabile".

Rosanna e... la Nutella

In un passaggio dell'omelia, don Lorenzo ha raccontato un aneddoto riguardante le tante vacanze trascorse insieme ai ragazzi dell'oratorio durante l'estate.

"Grazie Rosanna per tutte le volte che hai accompagnato i nostri ragazzi alle vacanze estive, per tutte le volte che ti alzavi presto al mattino per preparare tutto, soprattutto i pasti, per tutte le volte che hai donato il tempo per loro - ha continuato don Lorenzo - Grazie per tutte le volte che, all'alba, raggiungevi la cucina per nascondere le tracce che lasciavano i ragazzi che durante la notte si alzavano per mangiare pane e nutella. Brava, hai fatto bene. L'hai fatto per amore, per evitare loro una ramanzina da parte dei loro capi. Loro erano ragazzi, tu una mamma, una nonna e una amica dal cuore grande".

Il ricordo di don Stefano

Al termine delle esequie anche don Stefano ha voluto omaggiare la volontaria con un saluto speciale.

"Da quando ho saputo della morte di Rosanna sono affiorati nella mia mente molti ricordi che mi hanno fatto sorridere - ha sottolineato don Guidi - L'ho conosciuta gli albori della Comunità pastorale, quando gli chiesi una mano per farla partire. Mi disse di sì, eppure poteva benissimo declinare l'invito dopo anni di onorata carriera. Invece Rosanna ha sempre detto di sì alle mie proposte. L'ultima vacanza insieme è stata ad Assisi con i ragazzi delle superiori. Mi ha fatto sorridere e riflettere il profumo dell'incenso con il quale abbiamo incensato il suo corpo. Pensavo al profumo che si respirava in cucina quando cucinava. Era unica perchè non faceva solo l'indispensabile, ma sempre qualcosa di più. Il suo dono più grande è stato sicuramente il sorriso che l'accompagnava sempre durante la sua vita. Ci ha aiutati a vivere l'oratorio come una casa. Infine lei, con poche parole, sapeva parlare al cuore dei ragazzi".

 

 

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