Al Paese Ritrovato è nato un Ciliegio VIDEO
Oggi, sabato 6 ottobre, è stato inaugurato il Centro Diurno Integrato nel complesso di viale Elvezia a Monza.
Al Paese Ritrovato è nato un Ciliegio. Oggi, sabato 6 ottobre, è stato inaugurato il Centro Diurno Integrato nel complesso di viale Elvezia a Monza.
Il Centro Diurno Integrato
Trecentonovanta metri quadrati al coperto, 500 all'esterno, una trentina di posti disponibili. Sono questi i numeri del Centro Diurno Integrato "Il Ciliegio", inaugurato oggi, sabato 6 ottobre, nel complesso del "Paese Ritrovato" di viale Elvezia a Monza. Un centro che offrirà tutti i vantaggi e le condizioni già "rodate" nel CdI della Residenza San Pietro, ma che potrà contare su nuove potenzialità.
Il direttore Roberto Mauri
Questo è l'ultimo tassello di quel magnifico e un po' folle mosaico chiamato Paese Ritrovato. Il centro diurno nella Residenza San Pietro aveva delle limitazioni. I pazienti con demenza, infatti, avevano delle difficoltà nel muoversi, e c'era il rischio che uscissero dai cancelli. Ora, invece, potranno sentirsi liberi di muoversi in tutta sicurezza. E l'offerta di servizi sarà identica a quella che abbiamo sempre garantito nella storica sede di viale Cesare Battisti.
Una flotta di due furgoni e un furgoncino
Tre i veicoli sui quali, per ora, il Centro può fare affidamento. I furgoni - l'ultimo è stato donato dalla famiglia Farina e inaugurato poco prima del taglio del nastro di oggi - servono per raggiungere le abitazioni dei visitatori. Gli utenti salgono a bordo dei mezzi, raggiungono il centro diurno, e poi vengono riaccompagnati alle rispettive case. Per esigenze strutturali, il direttivo, ha posto solo un limite geografico agli spostamenti dei veicoli: il servizio è garantito in tutta Monza, ma anche nei Comuni limitrofi come Lissone e Muggiò.
Il sogno del Paese Ritrovato è già realtà
Il Centro Diurno è stato inaugurato oggi, sabato 6 ottobre, ma è operativo da lunedì. Mentre il Residenziale del complesso di viale Elvezia ha già aperto le porte ai primi ospiti. La macchina, dunque, si è messa in moto, con il sostegno di alcune generose famiglie brianzole, e con l'appoggio, mai mancato, delle istituzioni. "Ora ci siamo davvero - ha proseguito Mauri - Ambulatori, centro diurno e residenziale. Poi abbiamo attivato lo sportello "E adesso cosa faccio", per dare risposte ai famigliari di una persona che deve gestire in casa un parente che soffre di demenza".