Alla Camera una mozione per ricordare il beato Rainaldo da Concorezzo

La soddisfazione dell'onorevole leghista Massimiliano Capitanio.

Alla Camera una mozione per ricordare il beato Rainaldo da Concorezzo
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Alla Camera approvata una mozione che ricorda il beato Rainaldo da Concorezzo. Soddisfatto l'onorevole leghista, e concorezzese doc, Massimiliano Capitanio.

Iniziativa in ottica 2021

E' ufficiale l'approvazione della mozione leghista da parte della Camera dei Deputati in vista del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri che cade nel 2021. Molto soddisfatto l'onorevole leghista Massimiliano Capitanio.

"Dante rappresenta il Poeta per eccellenza della letteratura italiana, patrimonio storico e culturale da promuovere tanto più che nel 2021 ricorderanno i 700 anni dalla morte. Sono orgoglioso di aver fatto approvare una mozione per impegnare il Governo a definire un percorso che esalti e faccia conoscere non solo la vita e le opere del Sommo Poeta, ma anche dell'epoca in cui visse e delle persone che conobbe e da cui venne influenzato. E tra queste c'è anche il beato Rinaldo da Concorezzo, morto come Dante nel 1321 e con lui sepolto a Ravenna - spiega l'onorevole del Carroccio - Attraverso il documento il Governo viene impegnato a favorire iniziative per la valorizzazione di un patrimonio culturale unico e universale, anche attraverso l’istituzione di una giornata nazionale dedicata al Poeta, a coordinare la realizzazione di un percorso mirato all'arricchimento dell'offerta culturale in termini di formazione, ricerca, divulgazione e conoscibilità delle opere dantesche, sostenendo in particolare la digitalizzazione di alcuni contenuti e la loro diffusione attraverso portali e applicazioni dedicati, a sostenere anche economicamente progetti culturali presentati da associazioni, enti locali, musei, istituti e realtà culturali e a valorizzare personaggi, eventi e luoghi che appartengono alla vita di Dante e alla storia dell’Italia a cavallo tra XIII e XIV secolo. Molti personaggi, tra cui il beato Rinaldo da Concorezzo, vescovo di Vicenza e di Ravenna all'epoca di Bonifacio VIII, eminente giurista e uomo illuminato tanto da essere tra i primi a rifiutare l’uso della tortura nel processo ai Cavalieri templari voluto da papa Clemente V. Figure meno note al grande pubblico, ma fondamentali per la crescita del nostro Paese".

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