Alla clinica Zucchi la prima gravidanza con vitrificazione automatizzata

Un altro traguardo importante per il Centro Biogenesi, il primo in Italia per numero di trattamenti relativi alla PMA

Alla clinica Zucchi la prima gravidanza con vitrificazione automatizzata
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Alla clinica Zucchi la prima gravidanza ottenuta mediante vitrificazione automatizzata

La prima in Italia

A Monza la prima gravidanza ottenuta in Italia grazie al congelamento automatizzato degli ovociti.

Al Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi, si è ottenuta la prima gravidanza mediante l’impiego di un innovativo macchinario per il congelamento automatizzato degli ovociti e degli embrioni, che consente di migliorare l’esito dei trattamenti.

Un grande primato per il Centro monzese (l’altra sede si trova a Ponte San Pietro), fondato nel 2000, e attualmente il primo in Italia nell’ambito della procreazione medicalmente assistita, con 4mila cicli all’anno di trattamenti. Ben dieci volte di più del numero medio di cicli effettuato da ciascun centro di Pma nel resto del Paese.

l processo di crioconservazione di ovociti ed embrioni è, infatti, uno dei più delicati nella fecondazione assistita, e automatizzarlo significa ottenere un processo controllato, con una standardizzazione perfetta e non dipendente unicamente dal fattore umano

Un grande traguardo

"Fino ad oggi il processo di vitrificazione è stato svolto con una metodologia completamente manuale, e la variabilità dei tassi di sopravvivenza delle cellule era dipendente esclusivamente dalle abilità dell’operatore - ha spiegato Maria Beatrice Dal Canto, biologa e direttrice del laboratorio del Centro monzese di Biogenesi - L’arrivo di questo nuovo strumento, invece, ci ha permesso di ottenere un miglior controllo su tutte le variabili coinvolte nella metodica della vitrificazione, quali temperatura, manipolazione dell’embrione, concentrazioni e tempi di esposizione alle soluzioni di vitrificazione. Garantendo così la stessa efficienza e sicurezza ad ogni singolo congelamento».

Un trattamento innovativo, dunque, che peraltro in via Zucchi è accessibile a tutte le coppie perché coperto dal Servizio sanitario nazionale.

"Con l’utilizzo di questo nuovo strumento i nostri operatori si limitano a posizionare l’ovocita o l’embrione all’interno del dispositivo di congelamento, dove rimane per tutto il processo, fin dalla fase della sua disidratazione - ha aggiunto Mario Mignini Renzini, responsabile dell'Unità  Operativa di Ginecologia e direttore medico di Biogenesi - Questo ci dà la certezza che ogni passaggio venga svolto in maniera assolutamente controllata e standardizzata".

 

 

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