Desio, San Giorgio

Alla primaria strappato lo striscione per la pace

Realizzato dagli alunni del plesso di San Giorgio, è arrivata la condanna dell'atto di vandalismo da parte della presidente del Consiglio d'Istituto del comprensivo di Via Prati.

Alla primaria strappato lo striscione per la pace
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Alla primaria strappato lo striscione per la pace realizzato dagli alunni. E' successo a Desio, al plesso Tagliabue, nel quartiere San Giorgio.

Alla primaria Tagliabue strappato lo striscione per la pace

Strappato lo striscione realizzato dagli alunni per dire "no alla guerra in Ucraina", appeeso all’esterno della primaria Tagliabue. La scoperta  lunedì, all’entrata a scuola. Un brutto gesto che ha registrato la condanna della presidente del Consiglio d’Istituto del comprensivo di Via Prati, Alessandra Palma. "Un’amara sorpresa: cartelli e striscioni che gli alunni del plesso Tagliabue avevano preparato e appeso ai cancelli della scuola per inneggiare alla pace e gridare al mondo il loro “no” alla guerra, sono stati strappati durante il week end - evidenzia - Se non si condanna a gran voce, se non si prende coscienza del fatto che sia necessario, a questo punto, schierarsi e urlare tutto il proprio disappunto per queste continue manifestazioni di inciviltà, tutto passa in sordina e nulla scuote le coscienze, non certo quelle di chi ha compiuto il gesto, ma quantomeno della comunità intera".

"Sono azioni incivili"

Per la presidente si tratta di "azioni incivili fatte da chi non è più abituato a leggere, a comprendere e rispettare il significato del messaggio che gli studenti hanno voluto trasmettere. Non solo: questa è opera di gente che non ha più rispetto del bene comune, del lavoro degli altri e, vien da pensare, anche delle idee altrui - afferma - Basta classificarle come bravate o ragazzate, sono evidentemente gesti di vandalismo come tanti, troppi, che costellano la nostra città: dagli imbrattamenti dei muri di case private e di edifici pubblici ai parchi gioco sparsi per la città".

Non è stato l'unico caso

Non è stato l’unico caso: "Settimana scorsa era stato staccato il manifesto contro la guerra fatto dai ragazzi delle medie Rodari, che, fortunatamente, si era riusciti subito a riattaccare visto che era un lenzuolo, questa settimana è toccato ai cartelli e allo striscione del plesso Tagliabue: i docenti e gli studenti che tanto cuore hanno messo nella loro realizzazione e che credono fermamente nel messaggio di pace lanciato, sono amareggiati e indignati - prosegue - E’ ora che tutta la comunità si assuma la responsabilità di questa mancanza di educazione imperante e si ricominci a dare il giusto peso alle azioni, in poche parole a educare. L’urgenza di questi nostri tempi si chiama “rispetto”. E’ ora di tornare a pretenderlo".

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