Tribunale

Ancora guai per la "Mantide" di Roncello: è accusata di calunnia e ricettazione

Tiziana Morandi, già condannata a 16 anni per aver narcotizzato e derubato diversi uomini, aveva tentato di truffare un commerciante di Bellusco

Ancora guai per la "Mantide" di Roncello: è accusata di calunnia e ricettazione
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La "Mantide" torna in tribunale a Monza, ancora come imputata. Stavolta, Tiziana Morandi, brianzola di Roncello, non è accusata di aver narcotizzato uomini conosciuti su Facebook e poi incontrati personalmente a scopo di rapina, vicenda che le costata una condanna in primo grado a 16 anni e cinque mesi pronunciata a dicembre scorso.

Nuove accuse per la "Mantide"

Deve rispondere, invece, dei reati di calunnia e ricettazione davanti alla giudice monzese Valeria Tiengo, a seguito della denuncia presentata da un negoziante sessantenne di Bellusco. I fatti risalgono a novembre 2020. Anche in questo caso, l’incontro tra l’uomo e la donna ribattezzata “Mantide della Brianza” è avvenuto attraverso i social network. I due, dopo alcuni scambi via chat, si vedono proprio a Bellusco. Qui lei racconta di essere un medico che raccoglie soldi per beneficenza, a favore di bambini malati, e riesce a farsi dare 50 euro.

Commerciante truffato

Storia inventata più volte con molte altre vittime, come già emerso nel precedente processo. Dopo aver invitato il commerciante a casa sua, successivamente gli racconta di aver bisogno di liquidità (1250 euro) per sostenere le spese legali necessarie alla riscossione di una fantomatica cospicua eredità, che la avrebbe resa ricca. A garanzia di questa richiesta di prestito, avrebbe dato all'uomo due Rolex, rivelatisi falsi. Da qui l’accusa di ricettazione. Quando il tentativo di ottenere denaro dall’uomo sfuma, la 48enne Morandi lo querela, sostenendo di essere stata truffata da quest'ultimo, circostanza che le è costata anche l’accusa di calunnia.

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