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Arcore dice addio a Giulio Stucchi: una vita spesa per i diritti dei disabili

Stucchi aveva 87 anni e si è spento oggi, venerdì 17 luglio. Le esequie sono in programma domani mattina, sabato, alle ore 10 nella chiesa del Santo Rosario di Arcore

Arcore dice addio a Giulio Stucchi: una vita spesa per i diritti dei disabili
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Arcore, e tutta la Brianza, dicono addio a Giulio Stucchi. Una vista spesa in tutto e per tutto per i diritti dei disabili da dietro il bancone del suo storico colorificio di via Cavour.

Stucchi aveva 87 anni e si è spento oggi, venerdì 17 luglio. Le esequie sono in programma domani mattina, sabato, alle ore 10 nella chiesa del Santo Rosario di Arcore.

Giulio era il padre di Roberto Stucchi, il 56enne venuto a mancare nell'ottobre dello scorso anno e che ha vissuto una vita intera con la sua inseparabile sedia a rotelle. Infatti fin dalla nascita soffriva di una Tetra paresi spastica che però non ha mai fermato le sue ambizioni e la sua voglia di vivere e di condurre una vita normale, nonostante la sua grave disabilità.

La disabilità di Roberto è diventata la battaglia di Giulio

Una vera e propria battaglia per garantire i diritti ai disabili. E' questo il senso profondo che Giulio ha voluto dare alla sua esistenza.  "Trasformare la disabilità in opportunità": questo il leit motiv che ha accompagnato l'87enne nel corso della sua vita.

"Purtroppo quando Roberto varcò i cancelli della scuola elementare, molte maestre, non per colpa loro, non erano affatto preparate per portare avanti un ciclo scolastico con all’interno una disabilità come quella di Roberto - raccontò Giulio in esclusiva al Giornale di Vimercate qualche mese fa, parlando del figlio Roberto - Ma proprio la sua presenza ha svegliato le coscienze, ha creato uno squarcio di luce nel buio che avvolgeva la società di allora quando si parlava di disabilità. Io ho conosciuto la disabilità quando è arrivato Roberto, ma l’abbiamo sempre affrontata con dignità e umiltà. Il grande insegnamento che ci lascia è che prima della disabiltà c’è la persona. Solo così si riesce a dare dignità alla disabilità. Tante volte si guarda al problema ma non chi è il portatore del problema. E un grande aiuto sotto questo aspetto me l’ha dato il grande Sergio Colombo, il mio maestro, che tanto si è tanto impegnato per il prossimo e tanto ha creato, ad Arcore, su queste tematiche".

Il cordoglio di Roberto Sala

"Ciao, grande combattente - ha scritto Sala, anima della Sinistra arcorese sul suo profilo Facebook - Voglio ricordare con questo titolo e cosi Giulio Stucchi, un uomo che ha affrontato la vita non rassegnandosi a quello che essa gli aveva riservato. Invece lo aveva considerato un punto di partenza, affinché la società potesse diventare migliore, garantendo condizioni quotidiane di vita a coloro i quali era stato imposto un punto di partenza svantaggiato. Era anche un uomo generoso per quello che ha messo a disposizione della comunità, schivo nel modo in cui aiutava e qui io ricordo per il suo sostegno al Comitato Cernobyl della Brianza.
La sua è stata una battaglia durata una vita intera, una battaglia per e non contro.
I miei rapporti con lui sono passati attraverso l'incontro in diverse iniziative, però voglio riportare alla memoria un episodio di molti e molti anni fa, carico di un simbolismo che non è sbiadito con gli anni.
Presiedevo un'assemblea al Centro Sant'Apollinare e quella volta fui da lui "costretto" a tenerla nel cortile, perché l'ascensore che portava al luogo dove la si teneva non funzionava e il figlio, in carrozzina, lì non ci sarebbe mai potuto arrivare. Fu una costrizione che mi costrinse, che costrinse tutti a una riflessione. Eravamo in ritardo allora, lo siamo purtroppo ancor oggi".

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