Arcore si stringe a Corinaldo per la tragedia in discoteca
Parole di cordoglio del sindaco Rosalba Colombo e del docente universitario Raffaele Mantegazza

Anche l'Amministrazione comunale arcorese si stringe al dolore di Corinaldo, Comune marchigiano gemellato con Arcore, per la tragedia di questa notte.
In una discoteca di Corinaldo sei persone sono morte schiacciate dalla calca mentre tentavano di fuggire dal locale, probabilmente dopo che qualcuno aveva scatenato il panico con uno spray urticante, modalità che ricorda il drammatico fuggi fuggi avvenuto a Torino in piazza San Carlo il 3 giugno del 2017 durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid.
Le vittime sono cinque minorenni (tre ragazze e due ragazzi, tra i 14 e i 16 anni) e una madre di 39 anni che aveva voluto accompagnare la figlia.
Il dolore del sindaco Rosalba Colombo
"Una immane tragedia ha colpito la città di Corinaldo con il quale siamo gemellati da anni LEGGI QUI
- ha sottolineato il primo cittadino Rosalba Colombo - Esprimo al Sindaco e a tutta la sua comunità, alle famiglie cosi duramente colpite, tutta la nostra solidarietà come primo cittadino, come madre, come persona. Sono certa di poter rappresentare tutto il sentire della città di Arcore. Mai dovremmo subire tragedie di questa portata. Un pensiero a tutta Corinaldo".
"Quei ragazzi potevano essere i nostri figli"
Parole di cordoglio espresse anche dal docente universitario Raffaele Mantegazza.
"Chi conosce e ama Corinaldo, città gemellata con Arcore, non può pensare che la tranquillità, la pace e la bellezza di questo splendido luogo possa essere stata scossa da
una tragedia come quella di venerdì notte. Come sempre accade quando le vittime sono giovanissime il senso di protezione che ogni adulto e ogni genitore prova viene scosso profondamente: quei ragazzi potevano essere i nostri figli forse li abbiamo visti in piazza durante le manifestazioni della Liberazione, quando una delegazione dell’Anpi di Arcore scende a Corinaldo e vede tanti giovani ricordare la storia del nostro Paese. Amiamo Corinaldo come amiamo ogni paese della nostra Italia, ma a questa città ci lega, oltre al gemellaggio, un senso di fraternità e di amicizia; le sue bellissime vie, l’aria che si respira, i profumi del Centro Italia ci sono rimasti nel cuore; accettare che siano stati sostituiti dal bruciore del gas urticante e dalla paura della morte non è facile. Corinaldo ha resistito 70 anni fa e resisterà anche stavolta, rinascerà dalle ceneri di questa tragedia, ferita ma non sconfitta. Possiamo e dobbiamo, come amici e come comune gemellato, stare di fianco ai nostri fratelli nel momento più triste della nostra storia comune".