Arrivano colonnine e bonus, ma l'auto elettrica conviene?
A Monza meno di un’auto su cento è elettrica
La decisione del Comune di Monza di raddoppiare entro fine 2024 le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici segna un deciso passo avanti sul lato dell’offerta.
Arrivano colonnine e bonus
Ma c’è rispondenza sul lato della domanda? Cioé: quante sono le auto tutte elettriche (tralasciando le ibride) in città? Dai dati dell’Automobile Club d’Italia (titolare del Pubblico Registro Automobilistico), elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune, solo un’autovettura su cento immatricolate a Monza oggi è elettrica.
I dati
Nel 2023 le vetture immatricolate a Monza erano 81.541: praticamente due auto ogni tre residenti, neonati compresi, un dato che dovrebbe far riflettere sul modello della nostra mobilità. Le elettriche erano solo 716 (lo 0,9% del totale).
Non che il parco auto dei monzesi sia obsoleto: ben 35.609 vetture (il 43,7%) era Euro 6, cioè della categoria meno inquinante. A seguire le Euro 4 (15.168, il 18,6%), le Euro 5 (13.424, il 16,5%) e via via le altre categorie. Le Euro 0 (le più inquinanti) erano ben 5857 (il 7,2%), più numerose delle Euro 1, 2 e 3. Però la media monzese di auto elettriche è ben al di sotto della media nazionale. Secondo stime di Motus-E, al 31 maggio 2024 in Italia circolavano 238.986 auto full electric, all’incirca il 6-8% dell’intero parco circolante, che è di circa 40 milioni di vetture.
I bonus
Nei primi cinque mesi dell’anno le immatricolazioni di auto elettriche sono state, in Italia, solo 21.424 (il 2,9% del totale di 729.269 immatricolazioni), con un crollo del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il motivo è presto detto: tutti aspettavano gli incentivi annunciati a fine 2023 e che sono arrivati solo ai primi di giugno (a pochi giorni dalle elezioni europee, nota maliziosamente qualcuno).
Incentivi che, a seconda del modello che si intendeva comperare, della rottamazione -o meno- di un’auto inquinante e del livello di Isee dell’acquirente, andavano da 1000 fino a oltre 13mila euro. Insomma, cifre interessanti visto che il prezzo di partenza di un’autovettura full electric è molto al di sopra di quello per una vettura a benzina o a gasolio.
I problemi degli incentivi
Peccato che il meccanismo di prenotazione degli incentivi sia stato affidato al sistema del click day: chi prima clicca, meglio alloggia.
«Il click day s’è aperto lunedì 3 giugno - spiega un operatore commerciale brianzolo legato al settore dell’automotive - e s’è chiuso nel giro di poche ore. Molti sono rimasti esclusi. Gli incentivi erano al massimo per chi prenotava auto full electric, medi per le ibride, più bassi per le auto a motore termico. In passato gli incentivi per le full electric non sono stati usati tutti. Questa volta quindi è stata aperta la porta anche ai noleggiatori, che hanno fatto man bassa».
Il risultato dovrebbe essere una ripartenza delle vendite delle autovetture full electric (e delle ibride) nella speranza di colmare il gap italiano rispetto alle altre nazioni europee. Secondo Motus-E, nei primi quattro mesi del 2024 le immatricolazioni di auto elettriche sono state 16.403 in Italia, 105.285 in Francia, 111.390 in Germania, 40.426 in Belgio, 39.259 in Olanda, 107.140 nel Regno Unito.
Click day
Ma c’è da chiedersi se sia possibile andare avanti a colpi di click day (e di incentivi...) o se invece si debbano studiare modi più strutturali per rendere più accessibili le auto elettriche. Oltre alla necessità di implementare le colonnine di ricarica: secondo l’Acea, l’associazione europea dei costruttori automobilistici, tra il 2017 e il 2023 le vendite di auto elettriche sono cresciute tre volte più rapidamente rispetto al numero di colonnine installate nello stesso lasso di tempo. Per la Commissione Europea entro il 2030 dovranno essere installati 3,5 milioni di punti di ricarica, cioè 410.000 all’anno (8 mila alla settimana), con un ritmo tre volte superiore all’attuale.