Il caso

Asfalti Brianza, nuovo affondo della Rondine

La Provincia ha negato all'azienda la possibilità di rinviare la scadenza di smaltimento dei rifiuti.

Asfalti Brianza, nuovo affondo della Rondine
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Asfalti Brianza, nuovo affondo della "Rondine" contro l'azienda. Ieri, giovedì 13 agosto, la Provincia ha negato allo stabilimento la possibilità di un nuovo rinvio per lo smaltimento dei rifiuti.

"Ora non si può tornare indietro"

La lista civica di Concorezzo ha accolto con favore la decisione della Provincia di non concedere ulteriore proroghe all'azienda (la cui attività è al momento sospesa) per lo smaltimento dei rifiuti. Lo scorso 6 agosto, lo ricordiamo, "Asfalti Brianza" aveva denunciato il sussitere di una "impossibilità tecnica e materiale" nel portare a termine entro il 30 settembre il piano di smaltimento dei rifiuti stoccati all'interno dello stabilimento. Una vera e propria "montagna" di fresato che sarebbe dovuta essere smaltita già nelle prime settimane del 2020.

"Abbiamo denunciato pubblicamente questa nuova vergogna - scrivono gli esponenti della Rondine- Ieri, l'Ufficio Ambiente della Provincia ha risposto ufficialmente, negando il rinvio della scadenza. A questo punto si danno solo due possibilità. La prima. L'azienda ha mentito, è in grado di smaltire i rifiuti e ha provato a prendere in giro le istituzioni del territorio. Dovrà quindi portare via, entro il 30 settembre, la montagna di fresato oggi visibile dalla strada. La seconda. A fronte del mancato rispetto delle prescrizioni assegnate e del persistere di una grave violazione, la Provincia dovrà revocare l'autorizzazione oggi sospesa, mettendo fine alla vicenda. Un passo indietro delle istituzioni, date queste nuove evidenze, sarebbe incomprensibile e inaccettabile".

Insomma, i camini di "Asfalti Brianza" sono spenti. Ma la temperatura intorno all'azienda concorezzese resta altissima.

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