Assolto dall’accusa di violenza sessuale
Dopo otto anni, la sentenza di Appello bis fa cadere le accuse a carico dell’imprenditore Fernando Trevisan, originario di Limbiate
Assolto dall’accusa di violenza sessuale dopo otto anni di processi. «Quando l’ho saputo, dentro di me sono esploso. Mi sono preso un rivincita nei confronti di chi mi ha denunciato e di chi mi ha giudicato, ora posso andare in giro tranquillo».
Fine di un incubo
E’ ancora frastornato ma sta cercando riprendere in mano la sua vita l’imprenditore Fernando Trevisan, 67 anni, originario di Limbiate che era stato denunciato per violenza sessuale e molestie da tre dipendenti della sua impresa di pulizia con sede e Bubbiano, nella zona sud di Milano, al confine con Pavia. Episodi che sarebbero avvenuti tra l’ottobre e il dicembre 2015.
Nel 2016 era iniziato il processo presso il Tribunale di Pavia che in primo grado si era concluso con una condanna a dieci anni (e il pagamento di un provvisionale di 34mila euro) poi ridotta in Appello a 7 anni e 6 mesi. La Cassazione aveva però annullato la sentenza con rinvio ad un nuovo giudizio di Appello motivando sulla rilevanza della perizia e sull'escussione del perito ai fini della decisione. L’Appello bis si è chiuso il 20 settembre con la piena assoluzione «perché il fatto non sussiste».
Assolto dall’accusa di violenza sessuale
«La Cassazione ha ammesso una perizia tecnica di parte sui tabulati telefonici - ha spiegato l’avvocato Antonio Francesco Catanzariti, legale di Trevisan nell’Appello bis - siamo andati ad individuare tutte le telefonate intercorse e gli sms scambiati tra il datore di lavoro e le dipendenti che lo avevano denunciato, dimostrando, per esempio, che nei momenti in cui le signore avrebbero subito le violenze, Trevisan si trovava in altri luoghi, anche a distanza di un buon numero di chilometri».
Poi la deposizione in Aula di due testimoni chiave.
«Hanno raccontato che una delle denuncianti aveva parlato con loro di un piano per rubare i clienti al datore di lavoro e aprire una sua azienda, il sospetto dunque è che questo sia stato il movente. Anche ai due testimoni era stato proposto di fare una denuncia per molestie ma loro non hanno acconsentito» ha continuato l’avvocato.
Tra Trevisan e le dipendenti c’erano anche in corso questioni di natura economica. «Ci sono state delle vertenze che si sono conclude con delle conciliazioni» ha specificato l’imprenditore.
Trevisan aveva accolto le denunce come un fulmine a ciel sereno.
«Nella mia vita ho sempre lavorato, fin da quando ero ragazzino: pellettiere, magazziniere, poi sono entrato nel campo delle pulizie, sono diventato supervisor e ho aperto la mia azienda. Ho fatto tanti sacrifici, le mie giornate erano: mangiare, dormire e lavorare. Non ho mai avuto problemi con nessuno per 27 anni - ha raccontato l’imprenditore - Quando ho saputo dai Carabinieri che ero stato denunciato per violenza sessuale sono rimasto scioccato».
La lunga attesa
Trevisan attendeva da anni di dimostrare la sua innocenza:
«Io ero sicuro di non aver fatto niente ma dopo quelle denunce la mia vita è stata stravolta - ha ammesso l’imprenditore - ero sempre nervoso, ho perso parecchi lavori, la gente mi guardava male, sentivo le battute alle mie spalle e ho dovuto spendere una barca di soldi per difendermi. Prima di fare un contratto per qualche lavoro dovevo sempre avvisare che avevo delle denunce per violenza sessuale, sa quanto è dura dire una cosa del genere?»
C’è però chi gli è rimasto vicino in questi anni.
«Mia moglie è stata sempre al mio fianco e anche per lei non è stato facile - ha ricordato Trevisan - poi ci sono stati i titolari di un paio di aziende che mi hanno dato una mano a pagare le spese».
Ora la Procura potrebbe impugnare la sentenza in Cassazione ma anche Trevisan e il suo legale potrebbero intraprendere azioni. «Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza e poi valuteremo come muoverci per avere un risarcimento del danno subito dal mio assistito» ha annunciato l’avvocato Catanzariti.