Assolto in appello Giovanni Gambino: era accusato di essere il mandante del delitto
I giudici milanesi hanno annullato la sentenza di primo grado
E’stato assolto in Corte d’Appello Giovanni Gambino, 44 anni, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l'omicidio di Cristian Sebastiano, il 42enne ammazzato sotto i portici delle case popolari di via Fiume, nel quartiere San Rocco, a Monza, la mattina del 29 novembre 2020.
Assolto Giovanni Gambino
I giudici di secondo grado non hanno ritenuto sufficientemente provata la responsabilità di Gambino, che secondo la tesi della procura di Monza ha rivestito il ruolo di mandante del brutale assassinio, commesso materialmente da due minorenni del quartiere. Questi due colpirono la vittima con una trentina di coltellate per questioni di droga (Sebastiano era uno spacciatore di quartiere) e rancori personali.
Per questa vicenda, Gambino, difeso dall’avvocato Stefano Gerunda, si trovava in carcere da aprile 2021. Si è trattato di un processo indiziario, caratterizzato da molte testimonianze reticenti, raccolte soprattutto tra i giovani del quartiere periferico monzese.
Annullata la sentenza di primo grado
In primo grado, la Corte d’Assise lo aveva ritenuto colpevole di aver ispirato l’omicidio, ma i giudici milanesi hanno annullato il verdetto. Per la stessa vicenda, i due minori (14 e 15 anni all'epoca del fatto) che hanno confessato il fatto (anche se hanno sempre sostenuto che volessero solo rapinare la vittima della droga che aveva in tasca), sono in attesa di un secondo processo d'appello, dopo l'annullamento in Cassazione delle precedenti condanne a 15 anni.