Attende ore al Pronto soccorso: esasperata, chiama i Carabinieri

La donna, una giornalista televisiva, ha poi sporto denuncia. Pronta la replica del San Gerardo

Attende ore al Pronto soccorso: esasperata, chiama i Carabinieri
Pubblicato:
Aggiornato:

Un’attesa lunga. Troppo lunga. E lei, reduce da un incidente, non ha esitato a chiamare i Carabinieri perché, «trovo sia inaccettabile entrare in ospedale alle 5 di pomeriggio ed essere ancora in attesa alle 10 di sera».
Protagonista, suo malgrado, della vicenda è stata una giornalista televisiva, autrice della nota trasmissione Pomeriggio 5, che giovedì si trovava a Monza per ragioni mediche.

«Stavo andando al Policlinico per un trattamento di terapia del dolore - ha spiegato la donna - Ero in auto col mio conducente quando, non lontano dalla struttura di via Amati, ci siamo scontrati con un altro veicolo». Sul posto è arrivata un’ambulanza, chiamata dalle persone presenti, seguita poi dalla Polizia Locale. «Ho atteso circa un’ora prima di essere trasportata in ospedale - ha sottolineato - Ho chiesto espressamente se potevano portarmi al Policlinico, dove già dovevo andare, ma mi è stata negata questa possibilità. Sono quindi arrivata al San Gerardo che erano le 17.20».

Una volta giunta presso il nosocomio di via Pergolesi, la donna ha aspettato una ventina di minuti prima di essere sottoposta ai primi accertamenti sanitari. «Ma una volta terminata la radiografia, sono iniziati i problemi - ha proseguito - Sono stata mandata da sola ai box della Chirurgia. Ho chiesto di essere accompagnata in quanto mi girava la testa e avevo dolori, ma mi è stato detto di no. Non conoscendo l’ospedale, inoltre, ho sbagliato ambulatorio. Una volta trovato quello giusto, ho chiesto due volte un antidolorifico che non mi è stato dato. Mi hanno lasciato lì con l'ago nel braccio senza che mi somministrassero nulla».

L’attesa è durata fino alle 22 quando la giornalista, esasperata, ha chiamato i Carabinieri. «Solo all’arrivo della pattuglia il personale sanitario mi ha visitato e rilasciato il referto che, come poi ho scoperto, era pronto già dalle 20». La donna, il giorno successivo, è andata a sporgere querela presso la Stazione dei Carabinieri di Milano Moscova per «denunciare il disservizio del personale sanitario incaricato di trasportarmi e del personale in servizio al pronto soccorso».

La replica del San Gerardo

Accuse respinte dal nosocomio cittadino. «Da una nostra approfondita indagine circa il percorso che la signora ha effettuato nel dipartimento di emergenza urgenza a seguito dell’incidente stradale, ci risulta che le prestazioni necessarie siano state effettuate correttamente e con una tempistica consona - hanno spiegato dalla direzione - Per quanto riguarda la valutazione del dolore riferito dalla paziente al triage è stato dato un punteggio relativamente basso secondo la scala in uso. In merito alla richiesta dei cd dei radiogrammi eseguiti è stata seguita la procedura in atto e in particolare il rilascio delle copie viene effettuato nei giorni successivi all’evento, come peraltro avviene di norma anche presso altre realtà sanitarie. La signora è stata dimessa in codice verde quindi non presentava situazioni cliniche che prevedessero un ulteriore intervento».

Commenti
Sindacato SOU

Questi codici, è un'altra trovata da parte della Politica e Burocrazia Istituzionale Pubblica per abbattere i disservizi acclatanti che esistono nell'istituto della Sanità Italiana, che come sappiamo il contributo è coatto. Molti cittadini sovrani, se fossero lasciati liberi nella scielta assistenziale medica, con quello che hanno versato nel corso della loro vita, avrebbero fior fiore di assistenza in appostite cliniche e non in ospedali di cui molti hanno solo la denominazione. Ma il personale burocratico( medici e infermieri, ne sono complici).

Alessandro

In Italia devi essere un personaggio per essere ascoltato e visitato

Seguici sui nostri canali
Necrologie