Attentato Barcellona: la testimonianza di un lissonese

"Uno scenario surreale, ma abbiamo deciso di rimanere"

Attentato Barcellona: la testimonianza di un lissonese
Pubblicato:
Aggiornato:

Attentato Barcellona: la testimonianza di un lissonese

Attentato Barcellona: la testimonianza di un lissonese
La comitiva di cui fa parte la famiglia lissonese in visita a Barcellona

"Se non fosse stato per un ritardo in aeroporto, al momento degli attentati saremmo stati sicuramente in centro. E chissà...". L'ingegnere di Lissone Alberto Salvi è arrivato a Barcellona proprio ieri insieme alla famiglia a un gruppo di amici. "Eravamo tutti in vacanza a Pietra Ligure e abbiamo deciso di prendere l'aereo e passare qualche giorno a Barcellona - ha raccontato - Siamo partiti da Genova e, una volta atterrati, abbiamo avuto qualche problema col noleggio delle auto".

La notizia dell'attentato

Un problema che ha causato un ritardo sulla loro tabella di marcia. "Inizialmente la nostra intenzione era quella di andare direttamente in centro, a visitare la zona della Rambla, ma visto che si era fatto tardi, abbiamo preferito passare prima per l'albergo. Non appena arrivati abbiamo sentito la notizia alla televisione. Siamo rimasti chiusi in hotel per mezz'ora, poi abbiamo deciso di uscire".

"Uno scenario surreale"

La comitiva si è diretta verso la zona del porto. "Lo scenario era surreale – ha proseguito – Le strade erano deserte, visto che la grande fuga dal centro era già avvenuta. C'erano cordoni di sicurezza ovunque ed elicotteri che sorvolavano la città. Confrontandoci tra noi abbiamo deciso di rimanere. Vogliamo far capire soprattutto ai bambini che si deve andare avanti".

Seguici sui nostri canali
Necrologie