Biblioteca di San Rocco, Monza

Autismo e lavoro: la storia di Alessandro e lo stage che gli ha cambiato la vita

I giovani di Aut Academy hanno preso parte a un progetto di formazione e inserimento professionale

Autismo e lavoro: la storia di Alessandro e lo stage che gli ha cambiato la vita
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Lo sguardo è concentrato sul pc e sui fascicoli posati accanto, che consultano con minuzia. Attenti, svolgono il lavoro loro assegnato con precisione e con cura.

Autismo e lavoro

Si chiamano entrambi Alessandro i due giovani di Aut Academy che stanno svolgendo il tirocinio in biblioteca a San Rocco. Entrambi amano stare in mezzo ai libri, ordinare i dvd, catalogare volumi. E per entrambi, così come per le rispettive famiglie, è un’esperienza formativa e professionale di inestimabile valore.

"Mio figlio torna a casa col sorriso", ha osservato Melissa La Scala, combattiva mamma di Alessandro Perego (oggi 20enne) che da anni si batte affinché i ragazzi autistici abbiano una vita piena e ricca di possibilità.

Il progetto, reso possibile grazie a un bando della Provincia a cui Aut Academy ha partecipato, prevede un certo numero di ore da svolgere in diverse realtà, come, appunto, la biblioteca di San Rocco che ha accolto i due giovani.

Altri allievi dell’accademia sono stati invece inseriti in cooperative che si occupano della cura del verde, altri ancora in un’altra realtà che si occupa di digitalizzazione, per un totale di 12 giovani impiegati.

Alessandro e lo stage in biblioteca

Tutti sono affiancati da un tutor di Aut Academy, un job coach che si occupa di fare da «ponte» tra i giovani e i referenti delle realtà lavorative in cui sono inseriti. Come Silvia Carletti, psicologa e tutor che, segue passo dopo passo i grandi cambiamenti e i grandi traguardi che entrambi i due bibliotecari in erba raggiungono.

"Cosa voglio fare da grande? Il bibliotecario", ha detto con sicurezza Alessandro A., neodiciottenne che nella struttura di via Zara arriva sempre puntualissimo. Parole cui hanno fatto eco quelle di Alessandro Perego. «Qui in biblioteca mi trovo benissimo», ha spiegato mentre trascrive i testi dei libri sul computer, uno dei tanti compiti che gli sono stati affidati.

"Dopo la scuola? Il baratro"

Una piccola grande conquista, quella di garantire loro un impiego, sia pur per un limitato periodo di tempo. Da non dare per scontata. Perché per i ragazzi autistici, compiere 18 anni e terminare il ciclo scolastico col conseguimento del diploma, significa trovarsi davanti a un grande vuoto. E per i genitori vuol dire rischiare di vedere i propri figli chiudersi sempre più in loro stessi.

"Aut Academy è l’unica realtà in Italia che si occupa della formazione delle persone autistiche e del loro percorso lavorativo - ha precisato La Scala guardando con orgoglio suo figlio concentrato a portare a termine il lavoro assegnatogli - Una volta che un giovane con autismo diventa maggiorenne, ecco che davanti a sé gli si spalanca un precipizio. Nessun programma formativo nessuna speranza di inserimento professionale".

Un vero e proprio baratro per le persone autistiche, tanto che Melissa La Scala, due anni fa, quando Alessandro aveva terminato il quinto anno di scuole superiori, era arrivata a chiedere alla scuola di bocciarlo, pur di farlo rimanere in un ambiente che fosse per lui stimolante e che gli permettesse di socializzare.

"Servono percorsi post diploma"

"Il periodo del Covid era stato per lui molto difficile - ha proseguito - Vedevo Alessandro stare male. Togliere la socialità agli adolescenti è già un elemento che li destabilizza, a maggior ragione se sono autistici. Per questo è una grande mancanza il fatto che in Italia non sia previsto un percorso post diploma ad hoc per loro".

Il progetto ha durata di sei mesi, "e ora le nostre speranze sono tutte riposte nella Provincia, nella speranza che attivi un nuovo bando - ha concluso La Scala - Fortunatamente, ogni volta che mi sono rivolta alle istituzioni, sono stata ascoltata".

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