Varedo

Auto fantasma, condannati i fratelli Antonini

Condanna a tre anni, cinque mesi e 20 giorni di reclusione per i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, arrestati il 17 gennaio 2019 per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita

Auto fantasma, condannati i fratelli Antonini
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Condanna a tre anni, cinque mesi e 20 giorni di reclusione per i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini di Varedo.

Auto fantasma, condannati i fratelli Antonini

Su di loro pendeva una richiesta di condanna a 7 anni di reclusione per le truffe delle mancate vendite di auto nell’autosalone di Varedo (nei loro confronti è già stata pronunciata di condanna per reati di bancarotta che va in continuazione con quella emessa dal gup di Monza Francesca Bianchetti), in un processo che vedeva 58 parti civili costituite ciascuna delle quali ha ricevuto risarcimenti tra i 10 e i 14mila euro ciascuno, secondo quanto riferito da fonti legali.

Secondo un conto approssimativo, l’ammontare dei risarcimenti arriverebbe almeno ad almeno 700mila euro. Molto difficilmente, però, vedranno un ristoro economico delle loro pretese (confiscato un conto corrente con 52mila euro). Sul banco degli imputati, oltre ai due Antonini, c’erano anche la moglie di uno di loro, Patrizia Babetto (condannata a un anno), e Giancarlo Capoccia (tre anni e 10 giorni), ex venditore accusato di essere stato amministratore di diritto dell’autosalone finito al centro di vicende fiscali, e delle proteste di decine di clienti rimasti senza mai ottenere le vetture ordinate, nonostante avessero versato lauti anticipi.

L'arresto

Gli Antonini erano stati arrestati il 17 gennaio 2019 per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita. I clienti truffati, organizzatisi in un comitato, avevano inscenato in più di una occasione una plateale protesta davanti a palazzo di giustizia, con tanto di striscioni.

Era già stato chiuso in giudizio il troncone processuale della bancarotta, iniziato alla fine del 2017 con le indagini dei militari della Guardia di Finanza di Seveso, successivamente al fallimento della «World car srl». Sigla, quest’ultima, nata sulle ceneri della società «Autosalone Antonini».

I finanzieri della Compagnia di Seveso avevano evidenziato una serie di condotte distrattive” poste in essere nella gestione dell’autosalone. Attorno al concessionario multimarca Antonini, peraltro, si era già sollevato il polverone mediatico, dopo le proteste in tv dei clienti in relazione ai casi delle «auto fantasma». I due fratelli, secondo le accuse, avevano distratto la somma di circa 400mila euro.

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