Bambini e profughi vicini di banco, proteste dei genitori
Gli studenti delle medie e i richiedenti asilo condividono bagni, corridoi e cortili. Il Comune è ora alla ricerca di una soluzione
Come vicini di banco, profughi e immigrati. Studenti e richiedenti asilo che a scuola condividono bagni, corridoi e cortili. Ragazzini di prima, seconda e terza media assieme ad adolescenti e adulti. Accade a Monza, alla scuola "Confalonieri", dove ora i genitori insorgono e hanno chiesto un intervento al Comune.
Il fatto
Gli studenti delle medie si trovano fianco a fianco con adolescenti e adulti che frequentano i corsi del Cpia (il Centro provinciale per l'istruzione degli adulti). I problemi riguardano l'uso dei bagni, ma anche del cortile della scuola dove gli adulti fumano.
Alla ricerca di soluzioni
L’assessore all’Istruzione, Pierfranco Maffé ha incontrato il direttore del Cpia, Claudio Meneghini e il dirigente del provveditorato scolastico provinciale, Claudio Merletti. «Il problema esiste – ammette l'assessore – Purtroppo, la convivenza non è mai facile. Nella scuola recentemente sono stati fatti dei lavori che dovevano creare aree dedicate per gli studenti e altre per gli adulti. Purtroppo, i risultati non sono stati quelli sperati».
La protesta dei genitori
Una situazione che ha portato i genitori a portare avanti le loro rimostranze. "In tanti mi hanno contattato – aggiunge Anna Martinetti, ex preside proprio alla scuola Confalonieri – Coi tempi che corrono, nulla si può sottovalutare. Bisogna rimediare e sia chiaro: non perché sono stranieri, ma perché la convivenza obbligata e la condivisione degli spazi tra bambini di 11 anni e adulti non è né educativa né salutare".
Non mi risulta che gli adulti e i ragazzini frequentino nei medesimi orari. Mi sembra un episodio di puro razzismo, simile a quello di Lodi