La testimonianza della nostra collega a Londra

"Bandiere a mezz'asta e città paralizzata per i funerali della Regina"

Londra in lutto per Elisabetta II, morta dopo settant'anni di regno

"Bandiere a mezz'asta e città paralizzata per i funerali della Regina"
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Martina Gramazio, monzese di 23 anni, collaboratrice del Giornale di Monza, a Londra per un master, ha seguito i funerali della Regina Elisabetta II. "Bandiere inglesi a mezz’asta, un intenso via vai di elicotteri, attrazioni chiuse per lutto e metropolitane ridotte per la sovrana". Ecco la sua testimonianza.

"Bandiere a mezz'asta"

Nella vita niente succede per caso: i tasselli si incrociano e le coincidenze che ne vengono fuori sono incredibili. Proprio per uno di questi inspiegabili incastri, dopo un anno di organizzazione e un iter burocratico infinito, mi sono ritrovata, da orgogliosa monzese, a iniziare il mio anno di master a Londra esattamente il giorno del funerale della Regina Elisabetta II.

Quella stessa regina che tutti noi abbiamo sempre preso come simbolo assoluto di longevità, e che sembrava essere quasi immortale, adesso non c’è più; eppure, è ovunque, forse più di prima.

I tradizionali pullman rossi a due piani presentano ora sulla propria facciata una gigantografia di sua Maestà, le emittenti inglesi la ricordano con dirette da Westminster o programmi di repertorio, nei supermercati si possono acquistare mazzi di fiori per rendere omaggio alla Regina.

"Ecco come Londra affronta il lutto"

Il mio anno di avventura londinese dunque inizia proprio così, in una Londra surreale, ma non per questo meno magica. Bandiere inglesi a mezz’asta, un intenso via vai di elicotteri, attrazioni chiuse per lutto e metropolitane ridotte: questa è la Londra che affronta i funerali della sua storica sovrana.

Una Londra insolitamente soleggiata e ancora più stranamente silenziosa, date le milioni di persone che pazientemente hanno atteso ore e ore in coda per dare un ultimo saluto alla Regina Elisabetta. Tra loro ci sono fedeli sudditi innamorati della loro sovrana, autorità in divisa, ma anche famiglie con bambini: tutti provenienti da ogni singola parte del mondo.

Tutti in coda per i funerali

Qualcuno racconta di arrivare da Milano: ha preso un aereo alle sette del mattino e ripartirà la sera dello stesso giorno. Molti hanno addirittura prenotato due diversi biglietti aerei per fare ritorno nel proprio paese, in maniera tale da decidere quale sfruttare in base all’andamento della fila. In questa lunga coda l’attesa può durare anche venti, ventidue ore; per questo c’è chi tenta (probabilmente invano) strategie per saltarne qualche chilometro, chi rassegnato attende il suo turno, chi prova a ingannare il tempo leggendo un libro o portandosi un amico.

"C'è chi piange davanti a Buckingham Palace"

E l’atmosfera non cambia davanti a Buckingham Palace, la residenza reale: c’è chi è emozionato, chi prega, chi piange, chi pensa. Le strade più prossime ai principali luoghi di interesse sono bloccate per permettere il passaggio dei più importanti capi di stato mondiali, da Biden a Mattarella, mentre molte persone, speranzose di poter in qualche modo assistere al funerale, hanno piantato le tende e da giorni dormono davanti all’Abbazia di Westminster.

Insomma, è una Londra che ha affrontato il lutto del suo più grande simbolo in un modo tutto suo, ma d’altronde c’era da aspettarselo: a loro, le cose comuni, non sono mai piaciute.

L'intera città si è fermata

L’intera città ieri, lunedì 19 settembre, dunque si è fermata; i principali posti di lavoro sono chiusi, molti negozi e ristoranti non apriranno, le Università hanno sospeso le lezioni. È stata una giornata di lutto, di ricordo, di preghiera, di riflessione.

Ma questo non è di certo bastato a fermare chi, in presenza o da remoto, ha assistito a uno dei funerali più emblematici degli ultimi anni; perché tutti, che lo vogliamo o no, oggi siamo semplicemente testimoni della Storia che questa scomparsa ha scritto e di un mondo che, inevitabilmente, non potrà che cambiare.

 

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