Pizzicato a Lissone

Beccato e denunciato il vandalo che aveva distrutto le auto in sosta

Il giovane 20enne aveva preso di mira alcuni mezzi parcheggiati in via Di Vittorio

Beccato e denunciato il vandalo che aveva distrutto le auto in sosta
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E’ stato identificato e denunciato dai Carabinieri per danneggiamento il ragazzo di 20 anni che nelle scorse settimane a Lissone ha seminato il panico in diverse zone della città.

Denunciato un ventenne

Il 20enne, residente in città con la famiglia, è stato identificato come il responsabile dei danneggiamenti a decine di auto in vari rioni. L’ultimo episodio si era registrato martedì scorso in via Pergolesi a poche centinaia di metri dall’ospedale di via Bernasconi.

Il ragazzo, pare da solo e senza complici, prendeva di mira le auto parcheggiate lungo la strada mandando in frantumi i vetri e bucando le gomme degli pneumatici.

Sempre la scorsa settimana il lissonese aveva distrutto almeno sei autovetture parcheggiate nell’area di sosta tra via Di Vittorio e via Conti accanto al cantiere del nuovo palazzetto dello sport nel rione Cruseta.

A incastrare il 20enne anche alcuni residenti che, vistolo all’opera, hanno deciso di segnalare prontamente l’accaduto ai Carabinieri di via 25 Aprile che in poco sono riusciti a identificarlo e a denunciarlo a piede libero per danneggiamento.

L’episodio di via Di Vittorio

Nella notte tra mercoledì e giovedì dell’altra settimana, infatti, il giovane avrebbe pensato bene di armarsi di spranga e taglierini e di prendersela con le tante auto regolarmente posteggiate nella zona di sosta.

L’indomani mattina i residenti - scesi per recarsi al lavoro - avevano trovato l’amara sorpresa.

Almeno sei auto sono state colpite, era già capitata una cosa simile lo scorso 20 dicembre - aveva spiegato una residente del quartiere e la cui auto è stata presa di mira insieme a tante altre - La mattina siamo usciti per andare a lavoro e abbiamo trovato tutte le gomme tagliate e i vetri dei finestrini infranti. Ovviamente non abbiamo potuto far altro che fare denuncia ai Carabinieri e far recuperare i mezzi dai carroattrezzi.

Ora, però, il cerchio è stato chiuso dai militari dell’Arma che hanno proceduto - come da prassi - nel denunciare il presunto autore dei raid all’autorità giudiziaria.

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