Arcore

Bernate si ferma per l'ultimo saluto all'anima della Polisportiva

Sono state celebrate stamattina, sabato 2 luglio 2022, le esequie del 62enne Claudio Confalonieri, storico volontario ed ex presidente e fondatore del sodalizio oratoriano

Bernate si ferma per l'ultimo saluto all'anima della Polisportiva
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La Polisportiva Bernate perde una delle sue anime che ha scritto pagine importanti di storia del sodalizio parrocchiano arcorese e che ha contribuito a fondare nel lontano 1988.

Si sono svolte stamattina, sabato 2 luglio 2022, le esequie del 62enne Claudio Confalonieri, volontario tuttofare della Polisportiva.  L'uomo lascia la moglie Rosaria e i figli Dania e Mattia. Grande amante della montagna e appassionato di sport, Confalonieri  ricopriva il ruolo di vicepresidente del sodalizio.  Ma i compiti ricoperti all'interno del gruppo sportivo oratoriano di Bernate, nel corso degli anni, sono stati molteplici: allenatore, dirigente e vicepresidente. Il suo più grande pregio era quello di saper lavorare dietro le quinte. Confalonieri non amava apparire ma, piuttosto, tessere rapporti donarsi completamente agli altri. Quando c'era bisogno di una mano lui non si tirava mai indietro.

Fondatore della sezione ciclismo

Confalonieri prese le redini della Polisportiva nel 2005. Dopo 11 anni di conduzione da parte di Alfonso Cantù, nuovo presidente divenne proprio il 62enne che diede una ventata di novità alla vita associativa. Don Renato Vertemara approvò alcune importanti risistemazioni edilizie, che portarono alla costituzione di 3 nuovi spogliatoi, un magazzino e soprattutto della nuova sede della Polisportiva, collocata al di sotto della chiesa parrocchiale.  Inoltre, al fine di sottolineare l’intento educativo del sodalizio, fu redatto ed approvato lo statuto dell’associazione e ne fu cambiata la denominazione in Polisportiva Oratorio Bernate. Nel 2009 nacque anche la sezione ciclismo, fortemente voluto prioprio da Confalonieri.

Don Renato in lacrime durante l'omelia

I funerali sono stati celebrati da don Renato Vertemara davanti ad una comunità intera che ha riempito la chiesa Maria Nascente in ogni ordine di posto. Molti amici del 62enne hanno dovuto sostare sul piazzale della chiesa per assistere alla cerimonia di saluto.

"Questo nostro fratello non ha avuto una breve pena, anzi ha sofferto per ben tre anni a causa della malattia - ha sottolineato don Renato durante l'omelia con la voce rotta dal pianto - Una sofferenza vissuta da Claudio insieme ai suoi famigliari, tra speranza e coraggio, pensando agli altri, come ha sempre fatto nella sua vita".

 

La grande amicizia con il parroco don Giandomenico Colombo

Toccanti le parole  che il parroco don Giandomenico Colombo ha voluto dedicare a Confalonieri attraverso una lettera che è stata letta durante le esequie.

"Caro Claudio, ti immaginavo salire con coraggio e destrezza tra passaggi difficili sulla tua amata montagna - ha scritto don Giandomenico - Leggevo la tua fierezza, negli occhi, quando mi raccontavi che avevi raggiunto una vetta, quella misteriosa punta che si perde nel cielo. Ripenso a questi tuoi ultimi anni di vita, una salita in solitaria sulla montagna della vita. Quella tua malattia implacabile diagnosticata mentre moriva la tua cara mamma. Salita estrema dove perdevi continuamente appigli e riferimenti. Una malattia che ti lasciava sempre meno forze. Lotte estenuanti eppure continuavi a salire. Hai dato fondo a tutte le risorse della tua anima. Era ormai il cuore che ti conduceva, gli occhi del tuo angelo custode, la tua cara Rosy, i tuoi figli, i tuoi adorati nipoti. Anche l'ultima mattina della tua vita hai chiesto di alzarti, eri deciso a fare l'ultimo metro per raggiungere la cima. Ad attenderti c'era Gesù, salito anche lui per una via impervia, uno strettissimo passaggio tra cielo e terra. Grazie di cuore per il tuo silenzioso esempio, un abbraccio grande".

 

 

Il ricordo della Polisportiva

"Non basterebbe un libro intero per descrivere le tue tantissime passioni: la famiglia, l'oratorio, la montagna, lo sport, la Polisportiva - ha sottolineato un membro della Poliportiva durante le esequie -  Tutte vissute con grande entusiasmo, tutte egualmente partecipate. Un modello, uno stile di vita sempre pronto a risolvere i problemi, sempre prodigo di consigli, sempre disponibile a darsi senza mai chiedere niente in cambio. Che dire di Claudio allenatore, dirigente, presidente, promotore prima e motore poi della nostra Polisportiva? Quanti di noi, ieri bambini e oggi uomini, sono cresciuti prendendoti ad esempio. Grazie per quello che sei stato, grazie per quello che ci lasci".

 

"Claudio era soprattutto un amico"

Commosso il ricordo che l'attuale presidente della Polisportiva Daniele Bianchi ha riservato per l'amico di una vita.

"Claudio non era solo il vicepresidente, era l'anima del nostro sodalizio - ha sottolineato Bianchi - Personalmente perdo una grande persona, un amico con la a maiuscola, che mi volle al suo fianco quando diventò presidente in passato e che mi diede fiducia fin da subito nel mio ruolo in Polisportiva. Con lui ho tantissimi ricordi che mi porterò per sempre nel mio cuore. E' stata una esperienza bellissima poter collaborare con lui. Quello che ci univa non era solo l'amore per il nostro oratorio e per la Polisportiva, ma anche il trascorrere il tempo libero insieme, con le nostre famiglie. Ricordo ancora le tante gite e vacanze organizzate insieme. L'altra grande passione che ci univa era il ciclismo. E grazie a lui siamo riusciti a fondare la sezione dedicata ai ragazzi. E quante domeniche trascorse sulle due ruote. Era un vulcano di idee, ogni giorno proponeva attività diverse. Ci mancherà davvero tanto".

 

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