Bimbi architetti, la mostra degli alunni di Masih e Anzani

Nell'ambito dell'iniziativa "Open! Studi aperti" si potrà visitare l'esposizione delle opere realizzate dagli alunni delle primarie Masih e Anzani di Monza.

Bimbi architetti, la mostra degli alunni di Masih e Anzani
Pubblicato:
Aggiornato:

Bimbi architetti, nell'ambito dell'iniziativa "Open! Studi aperti" si potrà visitare l'esposizione delle opere realizzate dagli alunni delle primarie Masih e Anzani di Monza.

Bimbi architetti

La provincia brianzola protagonista della più importante manifestazione diffusa dedicata all’architettura in Italia. Con ‘Open! Studi Aperti’, gli architetti aprono le porte alla città, e la sede dell’Ordine di via Zucchi a Monza sabato 25 ospita importanti iniziative pubbliche e una mostra dei lavori di un centinaio di alunni del quinto anno della scuola primaria degli istituti Masih e Anzani. Anche gli architetti di Monza e Brianza aderiscono alla terza edizione di OPEN! Studi Aperti. Promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, l’iniziativa prevede per venerdì 24 e sabato 25 maggio il ‘porte aperte’ degli studi di architettura al pubblico in tutto il Paese, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini all’architettura.

L'iniziativa

Saranno circa 800 gli studi di progettazione che, dalle archistar ai giovani professionisti, dai piccoli ai grandi studi, da Agrigento a Vicenza, apriranno le porte al pubblico, per mostrare come funziona la ‘scatola degli attrezzi’ degli architetti e far comprendere il valore del loro lavoro. Per quanto riguarda la provincia di Monza e Brianza, inoltre, sarà la sede stessa dell’Ordine, appena rinnovata, ad aprire le porte alla città nel pomeriggio di sabato 25, offrendo un ventaglio di iniziative.

Coinvolte le scuole

Il cuore della due-giorni brianzola dedicata all’architettura sarà la mostra che raccoglie i lavori di un centinaio di alunni delle scuole Anzani e Masih che hanno partecipato all’iniziativa ‘Architetti nelle scuole’ organizzata dall’OAMB, confrontandosi in un ciclo didattico teorico-pratico con due equipe di progettazione formate dalle architette Velia Iride Cesati ed Elena Verri (progetto didattico ‘La scuola che vorrei’) e Maddalena Merlo e Marta Gaia Riva (progetto didattico ‘Io abito: dal banco alla città). “Un’esperienza molto positiva”, affermano all’unisono i due team progettuali. “I ragazzi hanno sempre lavorato in gruppi, ragionato sugli spazi, sulla qualità degli ambienti interni e dell’ambiente esterno mostrando grande maturità e attenzione. Hanno fatto domande, elaborato proposte, ridisegnato e riprogettato habitat scolastici, ecosistemi e paesaggi urbani, territori circostanti. Hanno assorbito informazioni, partecipato in maniera continua ai laboratori, hanno giudicato e reinterpretato il mondo in cui vivono. Hanno capito che la buona architettura può offrire importanti opportunità di miglioramento degli ambienti in cui viviamo (studiamo, abitiamo, circoliamo, giochiamo, ecc.) e, di conseguenza, delle nostre vite. ‘È un lavoro onesto, che cambia la vita di tutti in meglio – hanno detto gli alunni in fase di presentazione – o in peggio, quando non rispetta le persone e l’ambiente’: frasi importanti, che richiamano i pilastri del mestiere dell’architetto”.

Risultati sopra le aspettative

Al termine del ciclo didattico, passando in rassegna gli ambienti per dimensioni, colori, materiali, utilità, illuminazione, bellezza, impatto sensoriale, gli alunni hanno preparato disegni, pensieri e veri e propri plastici: dei micro masterplan della scuola ideale e della città che vorrebbero. Tutto realizzato da loro con materiali di recupero e scarto. “Un bagaglio di intelligenza, immaginazione e sguardo critico che sarà in mostra presso la nostra sede - afferma Enrica Lavezzari, presidente OAMB – proprio nei giorni della kermesse ‘Open! Studi Aperti’, a dare ancor più significato al tema dell’iniziativa che coinvolge il mondo dell’architettura in tutta Italia”. “Da febbraio a maggio – continua la presidente – questi ragazzi hanno sorpreso tutti e superato ogni aspettativa. Gli insegnanti, sempre presenti durante le sessioni, sono stati un aiuto prezioso, così come decisivo è stato il supporto costante della Direzione scolastica, che ha aperto le porte con entusiasmo e curiosità a questa esperienza, invitandoci a ripeterla: altro motivo di orgoglio e gratitudine per noi, come architetti e come cittadini”. “Non è tutto – conclude Enrica Lavezzari – Ospiteremo una selezione di lavori di giovani professionisti (under 40), così che possano farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. Inoltre, alcuni giovanissimi architetti (under 30) presenteranno le tesi di laurea sviluppate sul territorio monzese e brianzolo: altra occasione sia di conoscenza dei nostri territori, sia di valutazione di analisi, proposte e visioni progettuali ‘fresche’ e anche innovative”.

Seguici sui nostri canali
Necrologie