Vimercate

Bimbi in marcia per le vie della città per dire basta a tutte le guerre

Centinaia di piccoli studenti della primaria "Don Milani" hanno sfilato dalla scuola fino al centro impugnando cartelli e intonando slogan per la pace.

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"Basta le guerre, viva la pace": uno slogan per parlare in modo semplice, ma quanto mai efficace,  di un tema molto attuale, purtroppo.

Centinaia di bimbi in corteo

Oggi, giovedì 11 aprile,  i piccoli studenti della scuola primaria  "Don Milani" di Vimercate hanno invaso le vie della città intonando inni alla pace e distribuendo a parenti e passanti fiori e cuori realizzati da loro, il tutto in un quadro dipinto dai colori dell’arcobaleno.

L'iniziativa “Costruiamo insieme la pace” è nata per rispondere alle tante domande dei bambini sui conflitti armati in corso ed è diventata poi occasione per sensibilizzare e mobilitare tutta la cittadinanza.

Il corteo dalla "Don Milani" fino al centro

Il corteo è partito alle 10 dall’istituto in via Mascagni, dove ad attendere l’uscita dei piccoli manifestanti c’erano già decine di sostenitori, tra genitori, nonni e cittadini. Tanti sono arrivati preparati, chi con la bandiera della pace tra le mani, chi con cartelli colorati e parole di pace, chi con i colori dell’arcobaleno dipinti sulle guance.

Accompagnati dalla musica

Gli studenti sono usciti dalle classi a ritmo di musica, accompagnati dalle insegnanti e dagli insegnati, e da tre musicisti che hanno suonato bonghi e maracas per tutta la mattinata facendo divertire grandi e piccini. Ad aprire il corteo uno striscione coloratissimo con scritto “Costruiamo la pace” e le voci dei bambini che gridavano lo slogan “Viva la pace”, udibile da ogni angolo della città. Da via Mascagni i manifestanti si sono diretti verso il centro della città fino ad arrivare a Villa Sottocasa, dove si è tenuto l’evento finale.

Il lavoro di preparazione

La giornata è stata preceduta da un ampio lavoro di riflessione e di progettazione con le classi. Nelle settimane passate studenti e insegnanti hanno lavorato per scegliere le parole “ponte”, ovvero parole significative, gentili e speranzose, che servono per ingaggiare un dialogo costruttivo e per non rimanere in silenzio.

Le parole e le espressioni “ponte” – come “ti ascolto”, generosità, umiltà, “mi dispiace”, libertà, perdono, amore, accordo – hanno colorato e dato significato a striscioni, cartelloni, bandane, pettorine in cartone, fiori e cuori realizzati a mano dai bambini. Ma soprattutto queste parole speciali sono state appese, per mezzo di un filo, all’interno di 45 scatole in cartone (3 per ogni classe), ciascuna dotata di una finestrella per permettere di leggere la parola riportata all’interno.

La festa per la pace a Villa Sottocasa

Una volta arrivati davanti a Villa Sottocasa, è iniziata una vera e propria festa per la pace. Presenti all’evento la dirigente scolastica Mariateresa Chieli, l’assessore alla Cura della Persona Maria Teresa Foà, e l’assessore alla Promozione della Città  Elena Lah.

Bambini e spettatori si sono disposti lungo le pareti del cortile, mentre al centro è stato costruito, partendo dalle classi prime, un muro creato impilando una sull’altra le 45 scatole in cartone con all’interno le parole “ponte”. L’installazione verrà poi spostata nella biblioteca civica, dove rimarrà esposta per qualche tempo.

Contemporaneamente alla costruzione del muro le classi si sono esibite in performance artistico-creative. Sono state recitate poesie, sia di autori illustri - tra questi lo scrittore Gianni Rodari e il politico e filosofo Mahatma Gandhi – sia composte dai ragazzi stessi; le classi quarta e quinta C hanno cantato la canzone “The War Song” (1984) della band inglese Culture Club; la quinta A ha letto il testo dell’articolo 11 della Costituzione Italiana, che sancisce l’impegno del nostro Paese a ripudiare la guerra e promuovere la pace; infine la quinta B ha cantato una canzone rap sui conflitti scritta dai bambini stessi.

A conclusione dell’evento gli studenti hanno regalato all’Amministrazione comunale un disegno a ricordo della significativa giornata e hanno cantato tutti insieme a squarciagola la canzone “Lo scriverò nel vento” del Piccolo Coro dell’Antoniano.

La preside: "Educazione alla pace praticata a scuola ogni giorno"

"Quello che vedete qui stamattina è il risultato di un’educazione al rispetto e alla pace che gli insegnanti praticano ogni giorno a scuola - ha affermato la dirigente scolastica Mariateresa Chieli - È grazie a questo lavoro di sensibilizzazione e informazione che la scuola fa tutti i giorni che poi è possibile arrivare a delle iniziative come quella di questa mattina, che non avrebbero alcun senso se fosse soltanto forma, esteriorità".

L'assessore: "Giusto alzare la voce per la pace"

"Siamo orgogliosi delle nostre scuole, in particolare oggi della "Don Milani" - ha aggiunto l’assessore Maria Teresa Foà - Di fronte al tema pace non si può stare in silenzio, quindi è giusto urlare, alzare la voce. Anche la costruzione del muro è particolarmente significativa, perché abbiamo costruito la pace con parole quotidiane e gentili, che si possono usare tutti i giorni".

L'Albero dei Tutti

Stagliato dietro il muro costruito dai bambini “L’albero dei tutti”, di Gregor Prugger, un’opera in ricordo delle vittime di mafia. Un filo rosso di pace e conciliazione, ma anche di sofferenza e ingiustizia, lega l’opera all’evento celebrato.

"E’ stato scelto proprio questo edificio anche per la presenza dell’opera “L’albero dei tutti” di Gregor Prugger – ha concluso l’assessore Elena Lah - perché l’arte è un modo anche per raccontare dei concetti come la pace e la legalità che sono importanti per tutti noi".

"Stop al genocidio"

Tra i tanti che hanno accompagnato il corteo anche una famiglia che ha alzato in mezzo ai numerosi striscioni un cartello con scritto “Stop al genocidio”, accompagnato dal coro “Palestina libera” intonato a piena voce.

La marcia

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