Bimbo cade in bici, papà fa causa al Comune
L'incidente è avvenuto nel 2018 e ora i genitori chiedono un risarcimento danni
Il loro bambino è caduto dalla bicicletta sulla ciclabile di via Toniolo e così il papà che era con lui al momento dell’incidente e la mamma hanno deciso di far causa al Comune di Monza, chiedendo i danni.
L'incidente e le ferite
L’incidente risale al settembre del 2018, una caduta dalla bicicletta a seguito della quale un bambino monzese ha riportato delle ferite. Da qui la decisione dei genitori di presentare tramite un avvocato una richiesta di risarcimento per i danni subìti dal figlio minore quando quasi cinque anni fa è caduto all’altezza del sottopasso.
Il piccolo si trovava in compagnia del padre quando - secondo quanto si legge negli atti comunali - «è rimasto coinvolto in un sinistro stradale a causa di irregolarità e smottamenti del manto stradale presenti sulla pista ciclabile, a seguito del quale rovinava al suolo procurandosi lesioni fisiche».
Nel 2021 però si era rigettata l’istanza per l’assenza – all’epoca - di elementi da cui potesse desumersi la responsabilità a carico del Comune di Monza, in quanto erano ancora in corso verifiche interne per l’accertamento della responsabilità.
La causa per il risarcimento
In seguito - sempre stando alla delibera comunale l’esito dell’istruttoria ha evidenziato una traccia di ripristino del manto stradale, effettuata a seguito di scavi per il passaggio di fibra ottica effettuati da una ditta regolarmente autorizzata, e ha evidenziato che la stessa era stata sanzionata poiché non aveva osservato gli obblighi di ripristino contenuti nell’ordinanza di autorizzazione allo scavo.
Nel febbraio 2022 il Comune ha invitato i genitori a rivolgere le richieste risarcitorie al terzo responsabile, ma un anno più tardi mamma e papà, assistiti dal legale Federica Ballabio del foro di Monza, hanno citato il Comune di Monza a comparire avanti il Tribunale Civile di Monza prevista il 29 maggio «per chiederne la condanna al risarcimento di tutti i danni subiti dal figlio minore».
Il Comune ha quindi deciso di costituirsi in giudizio «per contestare le pretese avversarie» e tenterà di provare che le responsabilità siano in capo alla ditta che ha effettuato gli scavi.