Brambilla e il Governo giallo-rosso: "Non condivido, ricadute anche a Vimercate"
Lo sfogo dell'ex sindaco di Vimercate, membro della direzione nazionale del Pd.

Capisce i motivi che hanno spinto il suo partito, il Pd, a provare la strada dell'alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle. Li capisce, ma in fin dei conti non li condivide e teme le ricadute negative anche e soprattutto nella sua Vimercate.
Questa la posizione di Enrico Brambilla, che del Partito democratico è da qualche settimana anche membro della Direzione nazionale. Ed è, soprattutto, ex sindaco di Vimercate.
A poche ore dal via libera all'accordo con i 5 Stelle dato dalla Direzione nazionale (alla quale Brambilla partecipa come membro della Commissione di Garanzia, senza diritto di voto), l'ex primo cittadino ed ex capogruppo Pd in Regione, ha affidato la sua posizione ad un lungo scritto diffuso nel pomeriggio di oggi, mercoledì.
"Mandare a casa Salvini e vincere le elezioni regionali"
Brambilla passa innanzitutto in rassegna i motivi che hanno spinto il Pd a cercare l'allenza con il M5S, che definisce comprensibili.
"Capisco le ragioni che hanno spinto il PD, unito e compatto come non mai, a dare il via libera al Conte bis - scrive - Al netto degli interessi e delle ambizioni personali questa scelta ottiene alcuni indiscutibili risultati immediati, cui si aggiunge qualche possibile bonus futuro. Primo risultato, inimmaginabile fino a pochi giorni fa: aver mandato Salvini all’opposizione. Dove, nel tempo, potrebbe logorarsi. Mica poco. Secondo: aver garantito la tenuta del partito, o almeno dei suoi colonnelli (Calenda in fondo è sempre stato un ‘oriundo’). L’ovazione che oggi ha accompagnato la chiusura del discorso di Zingaretti ha accomunato tutte le anime interne. Ed anche quella del PD unito è una notiziona. Le certezze, per ora, finiscono qui. I bonus invece: la possibilità di riportare almeno un pezzo dei cinquestelle nell’alveo democratico, mettere in campo nuove politiche, tentare di salvare l’esito delle prossime regionali riproducendo lo schema giallorosso in Calabria, Umbria, forse persino Emilia e Toscana, determinare l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica (se arriveremo al 2022). Per questi occorrerà verificare se ne avremo la forza e le condizioni".
"Sono assai scettico, per fortuna non ho diritto di voto"
Nonostante le premesse, Brambilla però dichiara di fatto la sua contrarietà all'accordo.
" Nonostante queste premesse sono tuttavia assai scettico sul modo e sul merito della scelta fatta - prosegue l'ex sindaco di Vimercate - Ho partecipato a tutte le ultime tre direzioni nazionali. Come membro della Commissione di Garanzia ho diritto di parola ma (fortunatamente mi vien da dire) non di voto. Il 26 luglio, quando la crisi sembrava lontana, venne perentoriamente esclusa qualsiasi ipotesi di alleanza con l’attuale gruppo dirigente dei cinquestelle. Unica alternativa il voto. Il 21 agosto il clima era già cambiato: l’accordo si poteva fare ma con cinque condizioni e cambio di guida. Oggi anche questi paletti sono stati rimossi, unico cambiamento prospettato è il passaggio dall’albero di Natale (per i non calciofili: dall’attacco con una punta e due mezzepunte) al centravanti (sempre Conte) con seconda punta (ci sarà parità di genere?). Semplifico e continuo ad avere fiducia nelle capacità di Zingaretti, ma una figura nuova al vertice sarebbe stata necessaria a marcare una netta discontinuità".
Attenzione alla ricadute locali: "A Vimercate il compito più duro"
Nel prendere atto della direzione intrapresa dal partito, Brambilla non può naturalmente non pensare alle conseguenze che il via libera all'alleanza giallo-rossa avrà anche e soprattutto nella sua Vimercate, uno dei due Comuni della Lombardia a guida 5 Stelle, il cui Consiglio comunale negli ultimi tre anni è stato teatro di durissimi scontri tra Pd e pentastellati, finiti anche in tribunale. Evidente quindi l'imbarazzo in cui verranno a trovarsi soprattutto i tre attuali consiglieri del Partito democratico.
"Citando Sciascia, nelle sue conclusioni oggi il Segretario ha invitato tutti a riflettere prima di affermare perentoriamente ‘io penso che’ - conclude Brambilla - Raccolgo il suo invito e lo estendo ai lettori. Sospendo quindi ancora il giudizio finché il quadro non sarà del tutto chiaro. Con due considerazioni finali: la prima è che una volta adottata una linea occorre far di tutto perché questa abbia successo. Staccare la spina tra pochi mesi sarebbe deleterio, quindi attrezziamoci per questo percorso ad ostacoli e per durare. Secondo: il compito più duro lo avremo proprio noi al nord, ed in particolare nella mia Vimercate. Al Nord, perché governeremo controcorrente rispetto a tutte le regioni, dal Piemonte al Friuli e con lo scetticismo di gran parte dei soggetti sociali locali. A Vimercate dove siamo all’opposizione di una giunta grillina incapace, inconcludente, presuntuosa. Si ha un bel dire che le questioni locali sono per definizione marginali: è invece lì che si comprendono meglio come possano nascere certi mostri".