Cavenago Brianza

Calci, pugni e una sassata in testa per uno zainetto vuoto: arrestato

L'aggressore, un 30ene marocchino, è stato identificato e arrestato poco dopo dai carabinieri grazie alle immagini delle telecamere

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L'ha colpito ripetutamente con calci, pugni, una bottigliata e persino una sassata. Il tutto con l'aiuto di un complice e  per impossessarsi di uno zainetto risultato poi praticamente vuoto.

E' successo nel giorni scorsi, al Parco Arcobaleno di Cavenago Brianza.

L'aggressore e la vittima

Subito è scattata l'indagine dei Carabinieri della stazione di Agrate che, in meno di 24 ore sono riusciti ad arrestare l'autore dell'efferata aggressione. Si tratta di  un 30enne di origini marocchine residente in paese e già noto per altri episodi di violenza commessi nei mesi scorsi a Cavenago. La vittima è invece un cuoco 36enne di origine pakistane.

L'aggressione

Il tutto è accaduto in pochi secondi. Il 30enne marocchino ha avvicinato la sua vittima all'interno del parco nel centro di Cavenago. Con l'aiuto di un complice che lo ha immobilizzato, l'aggressore  si è avventato contro il 36enne, che in quel momento stata tornando dal lavoro. Lo ha colpito  con calci e pugni con l'obiettivo di  impossessarsi del suo zainetto. Dopo averlo pestato a mani nude, ha infierito sulla testa del malcapitato con una bottiglia ritrovata nelle vicinanze.

Colpito alla testa con un grosso sasso

Non contento, ha impugnato un grosso sasso trovato nelle vicinanze. Solo l'intervento di un passante ha scongiurato il peggio. Il 36enne se l'è cavata con ferite giudicate guaribili in  10 giorni.
L’aggressore, mentre il ferito era ormai inerme su una panchina, si è poi impossessato della zainetto della vittima che però ha quasi subito abbandonato  dopo  essersi accorto che non conteneva alcun oggetto di valore.

Preso grazie alle telecamere, già noto per precedenti

I Carabinieri si sono messi subito sulle sue tracce e, grazie alle immagini delle telecamere, hanno ricostruito l'identità dell’aggressore,  “già noto per trascorsi giudiziari. Ora, è in carcere  con l'accusa di rapina in concorso con armi e lesioni. L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Monza.

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