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Camparada, caos al centro profughi

Sospetto caso di positività al Coronavirus, ma il sindaco predica calma

Camparada, caos al centro profughi
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Caos al centro profughi di Camparada.

Giornata di vera agitazione nell'ex convento di via Lario, dove dal primo pomeriggio stazionano le pattuglie dei Carabinieri e della Polizia locale, oltre che i volontari della Protezione civile.

La rissa e la paura

Tutto è iniziato nel pomeriggio, quando intorno alle 14, all'interno del centro che attualmente ospita un centinaio di richiedenti, sembra sia scoppiata una rissa, culminata con l'aggressione a uno dei custodi della struttura.

I motivi della rivolta restano ancora ignoti anche se pare siano legati alla delicata situazione sanitaria dovuto alla diffusione del Coronavirus. Stando a quanto appreso sino a questo momento, infatti, nella giornata di ieri, venerdì, uno degli ospiti sarebbe stato trasportato d'urgenza in ospedale per accertamenti in quanto presentava i sintomi del contagio da Covid-19. In attesa del responso del tampone, che sarebbe stato chiesto con urgenza ad Ats, sembrerebbe che gli altri rifugiati siano stati invitati alla quarantena più serrata, onde evitare la diffusione del virus.

Forze dell'ordine sul posto

E' probabile che la rissa e l'aggressione siano il risultato degli attimi di comprensibile tensione e agitazione dovuti alla paura del contagio. Sul posto, come detto, gli uomini dell'Arma e gli agenti della Polizia locale, insieme ai volontari della Protezione civile e il sindaco Mariangela Beretta, giunta subito sul posto una volta lanciato l'allarme. Tutti hanno stazionato al di fuori del centro di accoglienza indossando mascherine e guanti in attesa di risposte certe.

Al momento la serata pare tranquilla. A presidio dell'ex convento è rimasta solo una gazzella dei Militari, mentre la calma sembra essere tornata dopo una giornata febbrile e concitata.

Le parole del sindaco

Siamo tutti preoccupati e prestiamo la massima attenzione ovviamente, ma non è il caso di farsi prendere dal panico o creare allarmismi. Restiamo in attesa del responso di Ats, ma l'importante è mantenere la calma intorno a questa situazione. Tutti ci auguriamo che si risolvi per il meglio, ma qualora dovesse riscontrarsi un caso di positività applicheremo tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza della comunità

Un invito alla calma, dunque, dopo una giornata difficile trascorsa con il fiato sospeso.

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