Cane guida "espulso" dalla chiesa? Parla il don

Il prevosto: "I fedeli portano animali di piccola taglia, ma serve anche buonsenso"

Cane guida "espulso" dalla chiesa? Parla il don
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Cane guida “espulso” dalla chiesa? Parla il don. Il prevosto di Sesto San Giovanni Roberto Davanzo: “I fedeli portano animali di piccola taglia, ma serve anche buonsenso”.

Cane guida “espulso” dalla chiesa?

Il caso del sestese ipovedente “sgridato” dal don in chiesa sta facendo molto discutere. Il tutto è nato da un post apparso sulla pagina Facebook “Sesto S.G. Segnalazioni”, nel quale il proprietario di “Pepe” – questo il nome del cane che lo accompagna nei suoi spostamenti – ha raccontato quanto avvenuto domenica all’interno della chiesa di piazza Petazzi. Il cane, un Labrador, avrebbe iniziato ad abbaiare e a guaire mentre il padrone era in fila, in attesa di ricevere la comunione. Al termine della funzione, il prevosto avrebbe avvicinato l’uomo. E il sacerdote – secondo quanto dichiarato dal sestese – gli avrebbe detto che “qui, in chiesa, il cane non può stare”.

Il prevosto: “Porte aperte agli animali, ma…”

Il sacerdote, raggiunto al telefono, ha spiegato di “non aver mai detto che il cane non potesse stare in chiesa. Anzi, ci sono altri fedeli che, durante le messe, portano i loro cani con sé. Non tanti, stiamo parlando di massimo quattro. Però – ha aggiunto il don – bisogna capire il contesto e usare un po’ di buonsenso. Come sacerdote devo anche garantire un po’ d’ordine e sicurezza durante le funzioni religiose, specie se ci sono bambini e anziani e se la chiesa, come quella domenica, è particolarmente affollata. Il cane guida, in fila e schiacciato tra le persone che aspettavano di ricevere la comunione, ha iniziato ad abbaiare. Per questo, finita la messa, ho avvicinato il padrone, proponendogli delle soluzioni”.

Le soluzioni avanzate dal don

“Gli ho spiegato che sarebbe potuto rimanere vicino all’area della ‘buona stampa’, dove attendeva di solito. Ci saremmo avvicinati noi per l’eucaristia, come facciamo per altri fedeli che, ad esempio, non riescono ad alzarsi dalle panche o sono costretti sulla carrozzina. Una nostra collaboratrice si è resa disponibile anche ad andarlo a prendere a casa, per accompagnarlo in chiesa. A quel punto si è irrigidito, dicendo che ‘avrebbe trovato una chiesa più accogliente'”.

“Chiedo scusa se non sono apparso gentile”

“Sono disposto a incontrarlo, per scusarmi e chiarirmi con lui, se non sono apparso gentile nei modi e nel tono – ha concluso il prevosto di Sesto – Ma rimane la sostanza. Non ho mai detto che il cane dovesse uscire dalla chiesa, bensì che, in presenza di tante persone, non arrivi fino all’altare. Solo per garantire un po’ di agio e tranquillità a fedeli che, magari, non hanno dimestichezza con gli animali. La nostra chiesa rimane sempre aperta e accogliente, anche per gli animali”.

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