Cantiere fermo da mesi, scoppia la protesta

Lamentele in via Vignoni a Meda per l'impossibilità di utilizzare i parcheggi occupati dalle recinzioni.

Cantiere fermo da mesi, scoppia la protesta
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Cantiere fermo da mesi e parcheggi inutilizzabili perché occupati dalle recinzioni: scoppia la protesta in via Vignoni a Meda, da parte del barista Nicola Garofalo, titolare dell’«Angolo allegro», e di Cosimo Lanzo, che si fa portavoce dei residenti nel condominio al civico 16, che si trova proprio accanto al cantiere «incriminato».

Cantiere fermo da giugno a oggi

Tutto è iniziato a giugno, quando dall’immobile al civico 10 di via Vignoni si era staccato un pezzo di tapparella in legno. Erano intervenuti i vigili del fuoco, oltre agli agenti della Polizia locale e ai tecnici dell’Ufficio comunale. Dopo gli opportuni accertamenti era stata emessa un’ordinanza firmata dal sindaco Luca Santambrogio, che dava disposizioni alla proprietà di mettere in sicurezza lo stabile. Da allora in via Vignoni sono spuntate le recinzioni, che tuttora occupano una porzione di strada con parcheggi e una parte dell’area prospiciente al condominio al civico 16.

La protesta di barista e condomini

«E’ mai possibile che siamo costretti a subire questo disagio perché non si decidono a iniziare i lavori? - tuona Lanzo - In quattro mesi non è stato fatto nulla, sono state solo scrostate le pareti e messe le recinzioni. Praticamente ci è impossibile parcheggiare, gli stalli nelle vicinanze sono tutti a disco orario e si rischiano le multe. Per non parlare delle situazioni di emergenza: in un’occasione l’ambulanza ha dovuto fermarsi in mezzo alla strada perché non c’era spazio». «Il cantiere mi sta arrecando molti danni - gli fa eco Garofalo, che gestisce il bar di fronte all’immobile - Da quattro mesi a questa parte i clienti sono diminuiti, perché non trovando parcheggio preferiscono andare altrove».

Il sindaco: «Prima la sicurezza dei cittadini»

Il barista ha segnalato il problema al sindaco, che ha promesso di fare un sopralluogo. «Mi spiace per questi disagi, ma in quanto sindaco devo pensare in primis alla sicurezza dei cittadini e non posso far rimuovere le recinzioni prima che vengano effettuati gli interventi di messa in sicurezza, così come non posso obbligare la proprietà ad avviare tempestivamente i lavori», il commento del primo cittadino.

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