Vimercatese

Cantieri di Pedemontana al via da giugno: ecco come cambierà la viabilità

Arcore, Lesmo e Usmate si apprestano ad affrontare mesi difficili dal punto di vista della viabilità interna

Cantieri di Pedemontana al via da giugno: ecco come cambierà la viabilità
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Un impatto devastante sulla viabilità interna che rischia di congestionare ancora di più il traffico lungo le arterie principali dei comuni di Arcore, Lesmo e Usmate Velate.  Mano a mano che ci avviciniamo al via dei lavori per la realizzazione della tratta C di Pedemontana, previsti per giugno, crescono i timori sul fatto che i cantieri che verranno posizionati in particolare a Peregallo, nella zona Boschi di Arcore e al confine tra Arcore e Usmate possano mandare al collasso tutta la viabilità interna.

Il vertice nel municipio arcorese

Timori che sono stati manifestati la scorsa settimana durante un vertice che si è svolto nel municipio arcorese al quale hanno preso parte, oltre al sindaco Maurizio Bono e agli assessori Lorenzo Belotti, Serenella Corbetta e Luca Travascio anche le associazioni ambientaliste e i Comitati No Pedemontana di Arcore, Lesmo e Usmate rappresentati da Marco Monguzzi, Filippo Sala, Luca Monguzzi, Roberto Sala, Massimo Stucchi e Isabella Sangalli per le associazioni ed i comitati.

"Abbiamo incontrato l’Amministrazione arcorese per un confronto ed un approfondimento di alcuni importanti aspetti connessi alla realizzazione di Pedemontana - hanno sottolineato gli ambientalisti presenti al summit - Non è cambiata l'opinione sull'opera: si tratta di una infrastruttura che nasce già obsoleta, non risolverà nessuno dei problemi di viabilità ma semmai contribuirà a peggiorare la situazione del traffico locale e, soprattutto, devasterà definitivamente una grande fetta del nostro territorio che già oggi, in larga parte, risulta compromesso dal punto di vista ambientale".

Il filo conduttore della discussione è stato rappresentato da una serie di domande riguardanti le mitigazioni, compensazioni e piste ciclabili, sia connesse alla Greenway che ai progetti locali dei Comuni.

Le compensazioni ambientali

"In materia di compensazioni permangono punti essenziali ancora non chiariti da Pedemontana, e questo vale sia per noi che per l’Amministrazione - hanno continuato gli ambientalisti - Le risorse economiche a disposizione di Arcore a tale titolo, ammontano a 1,6 milioni euro, ma non è chiaro a quali opere siano riferibili in maniera precisa, anche perché parte degli interventi avverranno non su Arcore, ma su Comuni confinanti o ancora a beneficio dei Comuni limitrofi, seppur realizzati in territorio Arcorese. I progetti di compensazione, identificati come progetto locale 27 e 28, risalgono al progetto di autostrada Pedemontana del 2009 e oggi, all’atto della stesura del progetto esecutivo, non appare più certa la loro consistenza. Il primo consiste nel recupero di due percorsi forestali che consentono il collegamento ad anello tra Bernate, il Masciocco e Cascina Dosso e da qui alla montagnola del Mongorio, una collina artificiale. La rete consentirebbe, a partire dalla Greenway, una percorribilità nord sud di uno dei paesaggi più suggestivi della Brianza. Al momento non è chiaro se questo progetto verrà finanziato da Pedemontana, quali i costi previsti e quali i tempi di realizzazione".

Il Pl 28 si concentra sull’ex-Parco della Cavallera, con interventi consistenti in filari e siepi, riqualificazione di percorsi campestri esistenti e rimboschimenti in parte a contatto con l'infrastruttura.

Le piste ciclabili

"Per quanto riguarda le piste ciclabili, le nostre proposte sono orientate a verificare la possibilità di armonizzare il percorso della Greenway rispetto ai progetti di ciclabili comunali e sovra comunali già previste dal piano di governo del territorio di Arcore e di quelle allo studio in collaborazione con i comuni limitrofi (Usmate Velate, Villasanta e Camparada) - ha aggiunto Roberto Sala, leader dei comitati No Pedemontana - Abbiamo evidenziato il particolare interesse ambientale della cosiddetta zona “umida” del Laghettino, collocata a nord di Bernate e che vedrà il passaggio di Pedemontana a pochi metri di distanza. Si tratta dell'unica zona umida semi-naturale presente in zona. La nostra proposta è quella di attivare, insieme al comune, a Pedemontana, al Parco dei Colli Briantei ed al mondo della scuola un progetto di salvaguardia specifico che porti a qualificare l'area come oasi naturalistica a fini didattici, un progetto già previsto nel piano degli interventi del parco e che oggi assume carattere di urgenza pena la perdita definitiva di un'area ricca di biodiversità. Sulla falsariga di quanto già realizzato in aree simili (vasca volano di Agrate, biotopo di Bellusco) l'idea sarebbe quelal di realizzare dei percorsi naturalistici attrezzati dove realizzare specifici progetti di educazione ambientale con le scuole d i cittadini arcoresi".

I cantieri

Un altro tema che spaventa è quello legato ai cantieri e, soprattutto, al traffico di mezzi pesanti.

"Nel progetto esecutivo sono previste gigantesche aree di deposito terra ed aree tecniche a Biassono, Lesmo, Arcore ed Usmate e sono precisati i numeri dei mezzi pesanti in movimento su tracciati riservati oppure su viabilità ordinaria per i prossimi tre anni - ha continuato Sala - Si tratta di migliaia di mezzi all’anno e l'impatto in termini di inquinamento e traffico è facilmente prevedibile. In particolare tra Lesmo ed Arcore si prevede lo spostamento temporaneo di tre tratti stradali, uno in Lesmo interessante la provinciale che da Lesmo porta a Vimercate, una riguardante viale Brianza ad Arcore, cioè il collegamento con Camparada che passa per i “boschi” e un terzo, al confine tra Arcore ed Usmate che interesserà la zona della rotonda appena costruita (verrà comunque conservata) e che servirà per gli svincoli contemplati per Arcore, Usmate e Vimercate".

La "tangenzialina" di Arcore

"Considerazioni aggiuntive vanno fatte per l’opera connessa a Pedemontana, la TRMI17, la cosiddetta tangenzialina di Arcore - hanno concluso gli ambientalisti -  Partirà come strada di cantiere, sarà destinata alla viabilità ordinaria al completamento della tratta C e verrà costruita in rilevato ad altezze differenti a seconda dei tratti (il che desta più di una perplessità). Questa scelta è dettata dalla decisione di APL di reimpiegare qui la terra estratta nella realizzazione delle gallerie a monte del tracciato".

Incombe infine un’altra domanda: se tra il completamento della tratta C e quello della tratta D breve intercorreranno 3 o 4 anni, od addirittura la D breve non sarà mai realizzata, quale sarà l’impatto sulla viabilità locale? L’Amministrazione ha fatto sapere che intende muoversi anche ricorrendo a consistenti supporti specialistici, come quello del PIM (il centro studi che svolge attività di supporto operativo e tecnico scientifico nell’area metropolitana di Milano e nella Brianza), per fronteggiare l’emergenza. Probabilmente opererà pure da soggetto capofila per altri Comuni.

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