Carate, cinque gattini appena nati abbandonati tra i rifiuti
A salvarli è stato un addetto della raccolta dei rifiuti che li ha affidati alle cure di un veterinario
Carate, gattini abbandonati
Gattini abbandonati tra i rifiuti
Non c'è davvero limite all'idiozia umana. Sono stati abbandonati in una scatola di plastica, tra i bidoni dell’immondizia in via Milano a Carate Brianza, vicino alla nota pasticceria Molé. Fortunatamente a trovare e a salvare cinque gattini questa mattina, venerdì, attorno alle 11, è stato un addetto alla raccolta dei rifiuti. L'operaio ha sentito i miagolii e poi li ha visti muoversi tra la spazzatura. I piccoli micetti erano appena nati e sono stati affidati poi alle cure di una clinica veterinaria.
Ora sono al sicuro
L’epilogo per questa ennesima triste storia di abbandono avrebbe potuto essere diverso. Se nessuno li avesse salvati e se fossero riusciti a uscire dalla scatola avrebbero seriamente rischiato di essere investiti dalle macchine in transito. Per fortuna ora i piccoli gattini al sicuro grazie a chi non ha girato lo sguardo dall’altra parte ma li ha presi con sé.
Abbandono animali: cosa si rischia?
Con l’arrivo dell’estate e il periodo delle vacanze aumenta anche il fenomeno dell’abbandono degli animali.
Come è ormai noto negli anni, la sensibilità nei confronti degli piccoli amici a quattro zampe e delle violenze perpetrate ai loro danni di essi è venuta via via aumentando. Tanto che nel codice penale hanno trovato accesso una serie di reati volti a punire condotte come l’uccisione, il maltrattamento o l’abbandono. L'abbandono è uno dei fenomeni più frequenti: questo reato è punito dal codice penale che, in un apposito articolo, stabilisce che:
- chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10mila euro;
- stessa pena per chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
Il concetto di abbandono include dunque non solo la precisa volontà di lasciare l’animale a sé stesso, ma anche quella – più generale – di non prendersene cura nella consapevolezza che l’animale sarà incapace di badare da solo alla propria sopravvivenza.