Giudiziaria

Carate Brianza, richiesta di rinvio a giudizio per il pompiere "infedele"

Fissata al 17 maggio l'udienza preliminare per Enrico Celestino Vergani, 57 anni, e per altri quattro indagati accusati a vario titolo di corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, peculato, frode nelle pubbliche forniture, truffa, induzione indebita a dare o promettere utilità e riciclaggio.

Carate Brianza, richiesta di rinvio a giudizio per il pompiere "infedele"
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Richiesta di rinvio a giudizio e udienza preliminare fissata il prossimo 17 maggio per Enrico Vergani, residente a Carate Brianza, già funzionario del comando dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Monza, arrestato lo scorso dicembre e ancora in carcere.

Oltre al pompiere di Carate sono quattro le persone indagate

Oltre alle accuse sulla presunta corruzione per le forniture al comando monzese, vengono contestate due ulteriori accuse di truffa ai danni dello stato a carico del 57enne pompiere caratese e al 53enne di Giussano Edoardo Correnti, altro vigile del fuoco, residente a Giussano, suo «collega» di ufficio. La contestazione riguarda il fatto di aver «falsamente attestato la propria presenza in ufficio», per un profitto complessivo pari a circa 4mila euro, tra tutti e due.

In sostanza, Vergani e Correnti si sarebbero «coperti» a vicenda, timbrando l’uno con il «badge» dell’altro, nonostante fossero assenti. Un’accusa residuale, tuttavia, rispetto a quelle che hanno portato Vergani in carcere.

Udienza preliminare fissata per il 17 maggio

Imputata nel processo anche la moglie di Vergani, Mariangela Braggiato, anche lei indagata con l’accusa di riciclaggio, attualmente a piede libero dopo un periodo agli arresti domiciliari.
Oltre ai coniugi caratesi sono coinvolti l’imprenditore bresciano Sergio Fortini, titolare di un'azienda specializzata nelle riparazioni dei veicoli dei vigili del fuoco e Martino Longoni, gommista di Giussano, inizialmente raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e, dopo pochi giorni, tornato a piede libero.

I presunti accordi illeciti oggetto dell’inchiesta - partita dalla denuncia del titolare di una ditta di ferramenta con sede a Desio che raccontò ai Carabinieri di aver ricevuto richiesta di una tangente da un vigile del fuoco - ruotano sui contratti relativi alla manutenzione e alle forniture per il parco mezzi dei pompieri.

Vergani, come noto, aveva facoltà di procedere ad assegnazione diretta degli appalti di valore inferiore alla «soglia comunitaria», e all’acquisto di materiali. Oltre a essere accusato di avere abusato del suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori, il vigile del fuoco caratese avrebbe ricevuto regali come buoni benzina e catene da neve per le proprie auto, oltre che intascarsi beni del Comando provinciale di Monza dove prestava servizio.

I reati contestati dal Pubblico ministero, Nicola Balice sono quelli di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, riciclaggio, truffa, commessi nel periodo dal luglio 2021 fino a marzo 2023.

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