Carate: camminamento sul ponte, il caso finisce in Parlamento

L'intervento di messa in sicurezza sul ponte di via Trento e Trieste oggetto di un'interpellanza a firma dell'onorevole della Lega nord Paolo Grimoldi

Carate: camminamento sul ponte, il caso finisce in Parlamento
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Dopo il "no" della Provincia per l'eccessivo costo dell'intervento, un'interpellanza alla Camera dei deputati per sollecitare la realizzazione di un camminamento protetto sul ponte di via Trento e Trieste. La questione è finita all'attenzione del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell'Interno in seguito all'interpellanza presentata martedì dall'onorevole della Lega nord Paolo Grimoldi.  L'esponente del Carroccio ha raccolto l'istanza di Adiconsum Brianza relativa al "Ponte grande" di Carate.
Di seguito il testo dell'interpellanza presentata da Grimoldi.

L'interpellanza dell'onorevole Paolo Grimoldi

Premesso che un servizio di Rai 3 del 12 ottobre 2016, ha messo in evidenza la pericolosità del percorso pedonale sul «Ponte Grande» di Carate Brianza che collega Carate con la frazione di Costa Lambro, Besana Brianza e gli altri comuni verso Nord; il ponte è stato inaugurato nel 1908 e il passaggio pedonale, non protetto e adiacente alle carreggiate, non corrisponde ai requisiti minimi di sicurezza, mettendo in pericolo la vita dei cittadini;  nonostante le dimensioni ridotte, che non permettono l'incrocio di due persone, i cittadini, ed in particolare le persone anziane, sono costrette a percorrere il ponte, specialmente nei giorni di pioggia, in quanto la via alternativa è lunga circa un chilometro e piena di salite e discese per l'attraversamento del fiume Lambro;  il percorso diventa obbligatorio anche per le persone disabili che, giornalmente, per poter raggiungere il centro fisioterapico, sono costrette ad attraversare il ponte dalla parte delle carreggiate, in mezzo a macchine e camion, poiché il passaggio è a tal punto stretto da non permettere il transito di una carrozzella; 

Raccolta firme e proteste dal 2013

La protesta dei cittadini perdura dal 2013, con raccolta di firme, manifestazioni di protesta e l'appoggio delle associazioni dei consumatori; i cittadini locali hanno anche individuato possibili soluzioni, come quella di togliere un marciapiede e ripristinare, nel rispetto delle norme di sicurezza, quello del senso opposto, ma tale soluzione richiederebbe una perizia tecnica sulla stabilità della struttura; altre soluzioni proposte prevedono la riqualificazione di altri passaggi vicini oppure la costruzione di un ponte nuovo esclusivamente pedonale; tuttavia, il rimpallo delle responsabilità tra comune e provincia ha sempre impedito qualsiasi intervento; se il Governo, non intenda attivarsi, per quanto di competenza, per promuovere una verifica sul rispetto delle norme tecniche per la sicurezza del «Ponte Grande» di Carate Brianza e individuare possibili soluzioni per l'incolumità dei cittadini, anche assumendo iniziative per prevedere le risorse finanziarie occorrenti allo scopo, e se non ritenga opportuno, a tal fine, attivare un tavolo di confronto tra i tecnici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la regione e gli enti locali competenti, per evitare possibili incidenti che si potrebbero aggiungere agli ultimi incidenti di crolli di ponti e cavalcavia di strade provinciali e statali, che hanno provocato anche la perdita di persone.
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